Karachi, una messa in ricordo delle vittime dello Sri Lanka
di Shafique Khokhar

Ieri alla celebrazione in cattedrale erano presenti più di 300 persone. Vicario generale: “A causa di menti malate e del loro odio per la pace e il cristianesimo, lo Sri Lanka si è trasformato in lamento e sofferenza”.


Karachi (AsiaNews) – “Siamo qui riuniti per mostrare solidarietà ai nostri fratelli e sorelle dello Sri Lanka. Preghiamo per la pace nel Paese, per tutte le vittime che hanno perso la vita nelle esplosioni e per i feriti che soffrono”. Lo ha detto p. Mario Rodrigues, rettore della cattedrale di san Patrizio a Karachi. Ieri egli ha celebrato una messa solenne per le vittime dei massacri compiuti a Pasqua insieme al card. Joseph Coutts, arcivescovo locale, e p. Saleh Diego, vicario generale della diocesi e direttore della Commissione nazionale Giustizia e pace.

Alla celebrazione erano presenti più di 300 persone, che hanno acceso delle candele in ricordo dei defunti. Tra i presenti, anche G. L Gnanatheva, console generale dello Sri Lanka, l’alto commissario della Gran Bretagna, sacerdoti e suore. Essi hanno pregato per le 253 vittime di Pasqua e per i cristiani perseguitati in tutto il mondo.

Il card. Coutts ha ricordato ai fedeli le sofferenze dei primi cristiani e l’amicizia fraterna che ha sempre contraddistinto i rapporti tra Pakistan e Sri Lanka. Egli ha ringraziato i numerosi sacerdoti e suore provenienti dall’ex isola di Ceylon che servono nelle scuole e negli ospedali della Repubblica islamica. “Vi siamo vicino – ha detto –. Grazie, Sri Lanka, per il potente esempio dato a noi cristiani”.

P. Saleh sottolinea che lo Sri Lanka era considerato un Paese pacifico, tra le più gettonate destinazioni turistiche al mondo. “A causa di menti malate e del loro odio per la pace e il cristianesimo, si è trasformato invece in lamento e sofferenza”.

In una dichiarazione congiunta, i tre leader cattolici affermano: “L’intera comunità cristiana del Pakistan è addolorata per il popolo dello Sri Lanka, prega per le anime dei defunti e per la rapida guarigione dei feriti”.