Altre due vittime in queste ore, ma sui numeri è guerra: un parlamentare di Qom parla di almeno 50 morti solo nella città santa. Smentita categorica delle autorità, ma il bilancio resta incerto. Diverse nazioni dell’area chiudono le frontiere con la Repubblica islamica. Il Qatar chiede l’isolamento volontario per passeggeri provenienti da Iran e Corea del sud.
Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Con le ultime due vittime registrate in queste ore, sale a 14 il bilancio complessivo dei decessi legati al nuovo coronavirus in Iran mentre infuria la polemica su una possibile “copertura” delle autorità circa la reale portata dell’emergenza. A confermare le ultime morti è l’università di Scienze mediche di Saveh secondo i quali “i test hanno mostrato che [le vittime] avevano” il coronavirus di Wuhan (Covid-19).
Per quanto concerne i contagi, le cifre ufficiali diffuse dal ministero della Sanità parlano di 61 persone colpite. La maggioranza di queste risultano nell’area di Qom, la città santa sciita dove avrebbe avuto origine il focolaio di epidemia nel Paese che poi si è esteso in altre nazioni del Medio oriente. Fonti governative, dietro anonimato, affermano che a causare l’epidemia vi sarebbe “l’ingresso illegale di persone dal Pakistan, dall’Afghanistan e dalla Cina”.
A oggi diversi Paesi dell’area hanno deciso di chiudere i confini con la Repubblica islamica. Il Kuwait, il Bahrain, l’Oman, l’Afghanistan e l’Iraq hanno registrato i primi casi di coronavirus. Tutte le persone contagiate erano state in precedenza in Iran. Il Kuwait, nel tentativo di contenere l’epidemia, ha chiesto a Baghdad di chiudere i confini fra le due nazioni. Inoltre, il Qatar intende chiedere ai passeggeri provenienti da Iran e Corea del sud di restare in isolamento volontario - in casa o in strutture apposite - di quarantena per un periodo di 14 giorni.
Intanto il vice-ministro iraniano della Sanità ha smentito le accuse di aver coperto l’emergenza legata all’epidemia, in risposta alle affermazioni di un parlamentare di Qom secondo cui finora sono state diffuse solo “bugie”. Per Ahmad Amirabadi-Farahani il numero dei morti, nella sola città santa, sarebbe di almeno 50. Secca la replica del ministero che smentisce “in modo categorico questa informazione”. “Questo non è il momento della polemica politica” ha aggiunto Iraj Harirchi, perché il coronavirus è “un problema nazionale”.
Tuttavia, Ahmad Amirabadi-Farahani ha insistito con le accuse sottolineando di “aver fornito 40 nomi di persone decedute al vice-ministro. Ora aspetto le sue dimissioni”. Per l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) il picco nei contagi che si registra in questi giorni in Iran - come in Italia e Corea del sud - è fonte di “grande preoccupazione” in un’ottica di contenimento della diffusione globale del virus. Oggi è previsto l’arrivo di un team di esperti nel Paese.