Coronavirus, coprifuoco totale alla Mecca e Medina per arginare la pandemia

Le autorità saudite hanno imposto il blocco nelle città sante. I cittadini potranno uscire di casa solo per acquistare cibo e medicinali. Vietati gli ingressi ai non residenti. Sospeso il pellegrinaggio maggiore, in dubbio anche l’Hajj. Il ministro invita i fedeli nel mondo a “rimandare” le prenotazioni. 


Riyadh (AsiaNews/Agenzie) - L’Arabia Saudita ha imposto un coprifuoco di 24 ore nelle città sante della Mecca e Medina, nel contesto delle iniziative prese per cercare di arginare la diffusione del nuovo coronavirus nel Paese. Ad oggi era già in vigore un provvedimento che limitata per 15 ore gli spostamenti e imponeva alla cittadinanza di restare a casa; a fronte di una escalation dell’emergenza, le autorità hanno esteso il dispositivo per l’intera giornata. 

Gli abitanti, come avviene in molte altre parti nel mondo nel contesto di una pandemia globale che costringe fra le mura domestiche oltre metà della popolazione, potranno uscire solo per acquistare cibo, medicinali e generi di prima necessità. Ad oggi il regno wahhabita è la nazione del Golfo con il maggior numero di casi accertati di Covid-19 (1885), sono 21 le persone decedute e 328 i guariti. 

Inoltre, l’ingresso alla Mecca e a Medina è consentito solo ai cittadini, interrotti i pellegrinaggi. A partire da oggi alle 3 del pomeriggio, il coprifuoco totale viene esteso ad altre tre aree del Paese: la città di Damman e il governatorati di Taif e al-Qatif. 

Gli ulteriori provvedimenti restrittivi confermano il clima di generale tensione e incertezza causato dal nuovo coronavirus, che colpisce anche i due luoghi più importanti dell’islam dopo aver interrotto, una prima assoluta, la preghiera del venerdì il 20 marzo scorso. Il perdurare della crisi mette a rischio anche lo svolgimento dell’Hajj, il tradizionale pellegrinaggio annuale alla Mecca e Medina che ogni musulmano deve compiere almeno una volta nella vita.

L’evento attrae ogni anno nel Paese milioni di persone da tutto il mondo. Quest’anno si dovrebbe svolgere nei mesi di luglio e agosto, ma è forte il rischio che possa saltare - o vi siano pesanti restrizioni - per la pandemia. Nei giorni scorsi le autorità saudite si sono rivolte a quanti stanno pianificando il viaggio, invitando a “rimandare” le prenotazioni a causa del clima di incertezza.

Il ministro per l’Hajj, Mohammed Banten, sottolinea che fra le autorità saudite è prioritaria la preoccupazione per la salute dei pellegrini, per questo i fedeli sono invitati “ad aspettare prima di concludere i contratti” di viaggio. Riyadh ha già sospeso il pellegrinaggio minore (Umra) nel contesto delle misure precauzionali prese per contenere l’escalation del virus.