L'arcivescovo di Lahore ha accolto il funzionario della Corte suprema, tra i più stimati in Pakistan per la lotta al terrorismo. Illustrando l'importanza di questo luogo per milioni di pellegrini che lo visitano ogni anno, mons. Sebastian Shaw ha ricordato l'impegno assunto dal governo locale per la costruzione di una nuova strada.
Lahore (AsiaNews) - Il 7 aprile l'arcivescovo di Lahore Sebastian Shaw ha accolto al santuario nazionale di Mariamabad la visita di Muhammad Shoaib Suddle, responsabile della Commissione per le minoranze della Corte suprema del Pakistan. Il santuario mariano sorge in uno dei più antichi villaggi cristiani del Pakistan, nel distretto di Sheikhupura che si trova nell'interno del Punjab, a 115 chilometri da Lahore.
Muhammad Shoaib Suddle è il funzionario pubblico più stimato del Pakistan. Oltre a essere il responsabile della Commissione per le minoranze della Corte suprema, è considerato un grande esperto di procedura penale e antiterrorismo nell'Asia meridionale. Ha ricoperto anche l'incarico di ispettore generale della polizia nel governatorato di Sindh e in Baluchistan oltre a essere stato il capo della prima agenzia di intelligence civile del Pakistan.
Accogliendo l'illustre ospite l'arcivescovo Shaw ha raccontato come siano ormai 80 anni che questo luogo è divenuto un santuario nazionale, meta di pellegrinaggi per tutti i cristiani che vivono in Pakistan e all'estero. Dal 1949 questo luogo è visitato ogni anno dai pellegrini soprattutto dal 7 al 9 settembre per celebrare la festa della Natività di Maria e pregare la Madonna per le proprie particolari intenzioni.
Muhammad Shoaib ha chiesto all'arcivescovo perché, alla sua fondazione, sia stato scelto proprio il nome di Mariamabad. Mons. Shaw ha risposto spiegando che alcuni cristiani erano stati portati qui dalle vicine aree di Sialkot per lavorare nelle fornaci di mattoni e il missionario belga padre Leonard vide in sogno la Vergine Maria chiedere di dedicare a lei questo luogo, perché tante persone potessero ricevere le sue benedizioni e le sue grazie. Per questo si chiama Mariamabad, che significa “la città di Maria”. Nel 1892 il vescovo cappuccino Emanuel Van Der Bosch acquistò per 650mila rupie dal governo 150 acri di terra (0,61 km2) e così questo divenne il primo villaggio cristiano a cui solo dopo seguì Khushpur. Successivamente a Mariamabad arrivarono anche degli agricoltori per lavorare la terra; oggi quindi il villaggio conta 270 famiglie cristiane e anche alcune famiglie musulmane.
Sono oltre due milioni i pellegrini che ogni anno visitano il santuario da tutto il Pakistan e anche da Paesi stranieri. Cuore dei pellegrinaggi è Daman e Mariam, la grotta della Madonna, famosa in tutta l'Asia per la sua ambientazione unica e per la festa che ogni anno commemora la nascita della Vergine Maria. I pellegrini che partecipano non sono solo cristiani, ma anche musulmani, indù e sikh.
Durante la visita il dottor Muhammad Shoaib si è informato sulla presenza di problemi specifici al santuario. L'arcivescovo di Lahore ha risposto ringraziando il governo del Punjab per l'attenzione dimostrata con l'annuncio nel gennaio scorso dell'intenzione di costruire una nuova strada di 4,1 chilometri per collegare Mariamabad a Sheikhupura, rendendo così più semplice il pellegrinaggio. Mons. Shaw ha ricordato come proprio sulla strada verso il santuario alcuni fedeli avessero ricevuto dalle autorità giudiziarie ordinanze di restrizione agli spostamenti.