Hong Kong, no della polizia alla veglia del 4 giugno per Tiananmen

Respinta la richiesta degli organizzatori. Come lo scorso anno, il divieto viene giustificato con l’emergenza pandemia. Segretario alla Sicurezza: perseguiremo gli attivisti all’estero per il resto della loro vita. Gli imputati per minaccia alla sicurezza nazionale possono essere processati senza giuria.


Hong Kong (AsiaNews) – La polizia ha negato l’autorizzazione per lo svolgimento il 4 giugno della tradizionale veglia in ricordo del massacro di Tiananmen. Lo ha rivelato oggi la Hong Kong Alliance in Support of Patriotic Democratic Movements of China, il gruppo che ogni anno organizza l’evento, dopo un incontro con le Forze dell’ordine.

Per il secondo anno consecutivo, le autorità hanno motivato il divieto con la necessità di evitare assembramenti che favoriscano la diffusione del Covid-19. Gli organizzatori avevano chiesto il permesso di tenere un corteo dai campi sportivi di Southorn, nel distretto di Wan Chai, all’Ufficio cinese di collegamento con Hong Kong nell’area di Sai Wan. Vi avrebbero dovuto partecipare tra le 3mila e le 6mila persone.

I leader della Hong Alliance hanno detto di voler continuare a chiedere il permesso per una manifestazione autorizzata, sperando che la polizia riconosca il diritto dei cittadini a riunirsi e dimostrare in modo pacifico.

L’esecutivo di Carrie Lam ha usato in modo sistematico la pandemia per bloccare tutte le iniziative pubbliche del campo democratico. Il segretario alla Sicurezza John Lee ha detto ieri di aspettarsi il ritorno delle proteste di piazza dopo la fine dell’emergenza sanitaria. A suo parere esse non saranno però come quelle che nel 2019 hanno messo in difficoltà il governo. Nel suo intervento Lee ha anche promesso che tutti gli attivisti fuggiti all’estero saranno perseguiti per il resto della loro vita.

Nel frattempo le autorità giudiziarie hanno inferto un altro duro colpo alla tradizione liberale dell’ex colonia britannica. Stamane il giudice Alex Lee dell’Alta corte ha stabilito che nei casi di minaccia alla sicurezza nazionale l’imputato può essere giudicato senza una giuria. La decisione riguarda il 24enne Tong Ying-kit, il primo cittadino arrestato in base alla legge sulla sicurezza voluta da Pechino.

Nel sistema di Common Law di Hong Kong, le giurie sono state usate dal 1845 per i crimini più gravi. Nel sito web del sistema giudiziario cittadino il ricorso alla giuria è descritto come una delle sue “caratteristiche peculiari”.