Islamabad e Delhi litigano sull'invio di aiuti a Kabul

Il Pakistan ha concesso la spedizione di grano dall'India all'Afghanistan attraverso il proprio territorio, ma ha precisato che ciò non costituisce un precedente per altri trasporti terrestri. I talebani istituiscono una commissione per i diritti degli sciiti; hanno ucciso però oltre 100 membri delle Forze di sicurezza del precedente governo.


Kabul (AsiaNews/Agenzie) - Il Pakistan e l’India stanno litigando su come far arrivare grano e aiuti umani in Afghanistan, che sull’orlo di una delle peggiori crisi economiche della propria storia moderna potrebbe vedere il proprio Pil ridursi fino al 20%, con tutte le conseguenze che questo comporta sul piano umanitario. 

La settimana scorsa Islamabad ha deciso di permettere a Delhi di trasportare 50mila tonnellate di grano attraverso Wagah, località alla frontiera indo-pakistana. Secondo gli accordi, il trasporto dovrebbe avvenire su camion pakistani gestiti dalle Nazioni Unite, ma l’India, che si è fatta carico della spedizione, si è opposta alla proposta di Islamabad.

L’invio di grano e altro materiale di assistenza è stato richiesto dai talebani e serve a tenere aperta una linea di commercio terrestre tra India e Afghanistan. Nonostante il Pakistan abbia acconsentito, Islamabad ha già chiarito che il trasporto, da effettuare in massimo 30 giorni, è eccezionale ed è stato concesso solo per far fronte alla crisi umanitaria nel nuovo Emirato islamico, e non costituisce quindi un precedente per future spedizioni via terra. 

Intanto i talebani hanno istituito una commissione per discutere i diritti degli sciiti che vivono nel Paese. Lo ha annunciato oggi l'imam sciita e leader del Movimento islamico dell’Afghanistan Sayed Muhammad Ali Jawid. A capo della commissione è stato nominato l'esponente talebano Hafiz Zakhrullah, che ha dichiarato: “L'attuale governo è temporaneo e transitorio, e tra un mese e mezzo o due si formerà un governo in cui tutte le etnie, compresi i fratelli sciiti, saranno presenti”.

Non sono stati forniti ulteriori dettagli sul lavoro della neonata commissione, ma è difficile credere alle parole di Zakhrullah dopo che ieri Human Rights Watch (Hrw) ha denunciato l’uccisione di oltre 100 ex membri delle Forze di sicurezza afghane. Dopo la riconquista di Kabul i talebani avevano promesso un amnistia generale e chiesto a chi lavorava con il precedente governo di registrarsi per ricevere una lettera che garantisse la loro sicurezza. In realtà, si legge nel rapporto di Hrw, le informazioni sono state utilizzate per uccidere o far sparire le persone che si erano registrate nelle quattro province di Ghazni, Helmand, Kunduz e Kandahar.