Morto in esilio p. Nguyen Huyen Duc, l'abate che difendeva il monastero di Thien An

Monaco benedettino si è spento a 50 anni in un ospedale in Germania per un cancro che i medici sospettano sia stato causato da avvelenamento. La sua comunità oggetto da anni di violenze per una disputa su alcuni ettari di terreni su cui le autorità locali hanno messo le mani. Già gravemente malato nel 2019 aveva cercato di rientrare in Vietnam, ma era stato respinto all'aeroporto di Hanoi.


Milano (AsiaNews) - L'ex abate di un monastero benedettino del Vietnam centrale è morto in esilio in Germania dopo una lunga battaglia contro un cancro che i medici sospettano possa essere stato causato da un avvelenamento. P. Antonio da Padova Nguyen Huyen Duc, 50 anni, è morto il 4 ottobre nell’ospedale tedesco dove era in cura dal 2017. 

La morte è stata annunciata da p. Luigi Gonzaga Dang Hung Tan, abate del monastero di Thien An nella provincia di Thua Thien Hue che p. Nguyen Huyen Duc aveva guidato dal 2014 al 2017. Il monastero di Thien An è da anni al centro di una disputa con le autorità sui terreni che si trovano intorno al monastero e di cui la comunità benedettina era proprietaria fin dagli anni Quaranta. Fondato il 10 giugno 1940 da alcuni missionari francesi, il monastero è spesso oggetto degli attacchi di teppisti assoldati dalle autorità locali per impaurire i cattolici e convincerli ad abbandonare l’area. A questi si aggiungono i raid di poliziotti che, a più riprese, hanno fatto irruzione nella struttura e minacciato di occuparla.  

Mentre era ancora in Vietnam, p. Nguyen Huyen Duc ha spesso condannato queste violente aggressioni. "Desideriamo cercare giustizia in modo pacifico per proteggere la proprietà legale della Chiesa fino al nostro ultimo respiro", aveva dichiarato nel 2017.

In una lettera ai monaci benedettini per spiegare i suoi problemi di salute – ricorda l’agenzia UcaNews – p. Nguyen Huyen Duc ha raccontato di aver sofferto di dolori lancinanti e di aver perso i capelli dopo aver bevuto caffè e tè offerti da due visitatori durante il Tet, la festa del Capodanno lunare nel 2016. Recatosi in Germania per curarsi, i medici gli avevano diagnosticato un cancro ai polmoni all'ultimo stadio esprimendo anche il sospetto che potesse essere stato avvelenato.

Nel settembre 2019, nonostante l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, avrebbe voluto tornare in Vietnam. Ma una volta arrivato ad Hanoi, gli agenti della sicurezza gli avevano intimato di lasciare il Paese “per la sua incolumità e nell'interesse del monastero”. Poche settimane il Comitato popolare della provincia di Thua Thien Hue, aveva scritto ai superiori dei Benedettini in Vietnam, chiedendo loro di non nominare nuovamente p. Duc come superiore del monastero di Thien An e di non assegnargli alcun ministero nella provincia. Dung aveva accusato il monaco di aver abbattuto pini nelle foreste e di aver invaso terreni pubblici controllati dal governo, incitando all'odio nazionale.

Quando fu fondato nel 1940 il monastero di Thien An poteva contare su 107 ettari di terreni. Dopo il 1975, il governo comunista prese subito 57 ettari di terreno dal monastero, assegnandoli a una società forestale. Nel 2000 è poi arrivata la confisca anche di quasi tutti i terreni rimanenti, destinandoli a una società turistica. Ai benedettini sono rimasti solo 6 ettari all’interno dei quali sorge il monastero.