Omicidio p. Tentorio: processo bloccato da un anno, giustizia negata
di Santosh Digal

L'unico rinviato a giudizio per l'uccisione del missionario avvenuta nel 2011 dice di non poter pagarsi un avvocato. Così l'udienza in tribunale è stata posticipata ancora una volta, mentre gli altri accusati sono ancora tutti in libertà. P. Geremia: "È evidente la tattica dilatoria. E la mancanza di attenzione dei media favorisce l'impunità".


Manila (AsiaNews) - Dopo più di 11 anni la strada verso la giustizia per la morte di p. Fausto Tentorio, missionario del Pime ucciso a Mindanao nell’ottobre 2011, continua a essere rallentata per essere di fatto negata. È la denuncia lanciata dalle colonne del National Inquirer, il più noto quotidiano filippino, da p. Peter Geremia, confratello e amico di p. Tentorio, che da Kidapawan continua a battersi per la verità su quella morte.

Il missionario italiano fu ucciso da un killer che indossava un casco da motociclista  mentre si trovava nel complesso della Chiesa della Madre del Perpetuo Soccorso, la parrocchia dell’Arakan, nella provincia di Nord Cotabato nel sud delle Filippine. Al momento della morte aveva trascorso più di 39 anni lavorando in montagne remote e impoverite, in particolare per la difesa dei diritti della popolazioni indigene manobo dell’Arakan.

Poco più di un anno fa - nel dicembre 2021 - l’inchiesta sembrava giunta a una svolta con l’arresto di Ricardo Borio Dorado, noto anche come Nene Dorado, che un testimone ha dichiarato in una deposizione di aver vistop entrare armato nel complesso della chiesa quella mattina. Dorado è una delle sette persone contro cui già il 30 aprile 2019 il giudice di Kidapawan Arvin Sadiri Balagot aveva emesso un mandato di arresto per l’omicidio di p. Tentorio, sulla base del racconto di alcuni testimoni che fin dalle settimane successive all’uccisione del missionario avevano indicato Dorado e la sua milizia Bagani come i mandanti e gli esecutori dell’assassinio. Ma fino al dicembre 2021 aveva potuto muoversi indisturbato nell'area, come tutti gli altri accusati.

Citato in giudizio presso la Regional Trial Court Branch 17 di Kidapawan, il 13 gennaio 2022 Dorado aveva poi ottenuto il rilascio su cauzione. Ma dopo l’udienza preliminare il processo si era di nuovo arenato. "È un altro caso di giustizia ritardata, giustizia negata", ha commentato p. Geremia all'Inquirer. “L'ultima udienza si è tenuta il 13 ottobre, la prossima era fissata per il 26 gennaio, ma il tribunale l’ha rinviata perché il sospettato dice di non essere in grado di assumere un avvocato. Le lentezze sono evidenti. Non si tratta di tattiche dilatorie?”.

Insieme a Dorado, gli altri accusati sono Jimmy Ato, Robert Ato, Jan Corbala, Kaing Labi, Joseph Basol e Edgar Enoc: sono tutti ancora in libertà. E p. Geremia sostiene anche che il disinteresse dei media per il caso sembra favorire l’impunità. “Sembrano essersene tutti dimenticati”, ha denunciato. Di qui l’auspicio che un rinnovato interesse possa portare a un iter più rapido del processo.

P. Tentorio fu il terzo missionario del Pime a morire in pochi anni nelle Filippine. L'11 aprile 1985 sempre a Mindanao era stato p. Tulio Favali ad essere brutalmente ucciso da Norberto Manero, leader di un gruppo fanatico locale. P. Salvatore Carzedda fu assassinato in un agguato di matrice islamista a Zamboanga City nel 1992.

TentorioFausto062.jpg