25/10/2017, 15.32
INDIA
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Mons. Barwa: le vittime cristiane di Kandhamal meritano maggiori risarcimenti

Oggi i leader cristiani dell’Orissa hanno presentato un documento alle autorità. Il testo chiede di applicare la sentenza della Corte suprema che stabilisce ricompense più elevate per le vittime del pogrom del 2008. Arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar: “Preghiamo per i sette cristiani innocenti ancora in carcere”.

Cuttack-Bhubaneswar (AsiaNews) – “Le vittime cristiane di Kandhamal meritano maggiori risarcimenti”. Lo afferma ad AsiaNews mons. John Barwa, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar, a sostegno del memorandum presentato oggi da alcuni leader cristiani dell’Orissa. Nel documento essi chiedono al governo statale che venga applicata la sentenza della Corte suprema dell’India. Nell’agosto 2016 i giudici hanno stabilito che le vittime dei pogrom scatenati in Orissa nel 2008 dai radicali indù devono ricevere ricompense più elevate. Finora, lamentano i leader religiosi, ancora non è stata distribuita alcuna somma, anche se “i soldi sono già nelle casse dell’amministrazione del distretto”.

Il memorandum è stato consegnato a Drunda D, esattrice delle tasse di Kandhamal. La funzionaria ha ricevuto in forma privata alcune tra le più note personalità cristiane dello Stato: Paul Pradhan, leader dei cristiani tribali; Klesha Pradhan, segretario generale a Kandhamal della Church of North India, che raduna le maggiori Chiese protestanti dell’India settentrionale; il rev. Sushant Nayak, moderatore della Kandhamal Baptist Church; p. Ajaya Kumar Singh, sacerdote dell’arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar.

Il documento riporta varie disposizioni del verdetto dei giudici supremi, finora rimaste lettera morta. Tra queste, le quote aggiuntive di risarcimento: 300mila rupie (3.900 euro) per ogni vittima, oltre a quelle già versate in passato; 30mila rupie (392 euro) per le ferite permanenti e 10mila (circa 131 euro) per quelle meno gravi; 70mila rupie (915 euro) per le case distrutte.

I leader cristiani ricordano che la Corte ha imposto la riapertura dei 315 casi registrati – e mai perseguiti – di violenze settarie, così come nuove indagini per i processi che non hanno portato ad alcun verdetto. Su 362, solo 78 sono giunti a sentenza.

I cristiani, dichiara mons. Barwa, “vogliono la pace, ed è per questo che si battono con il governo dell’Orissa”. A proposito dei sette cristiani incolpati ingiustamente dell’omicidio dello swami Laxamanananda, che nel 2008 ha scatenato la scintilla di quelle violenze, l’arcivescovo riferisce: “Sono tutti ancora in carcere. Il loro caso è affidato a bravi avvocati, che stanno facendo del loro meglio per il rilascio. Preghiamo affinchè essi possano tornare presto dalle loro famiglie”.

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