Yemen, prosegue l’emergenza colera: quasi 800 morti e oltre 100mila contagiati

I casi si sono registrati in 19 diverse province. Oms: entro sei mesi fino a 250mila persone colpite. Oxfam: Una vittima ogni ora, nazione “sull’orlo del precipizio”. Fermare la guerra e ripristinare gli aiuti umanitari. A favorire la diffusione le pessime condizioni igienico-sanitarie e la carenza di strutture mediche.

 


Sana’a (AsiaNews/Agenzie) - L’epidemia di colera divampata a fine aprile in Yemen, nazione sconvolta da oltre due anni di guerra civile sanguinosa, ha causato almeno 789 morti e oltre 100mila casi sospetti di contagio. È quanto ha affermato Tarik Jasarevic, portavoce dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo cui “ad oggi sono segnalati 101.820 possibili contagi e 789 decessi, in 19 diverse province”.

Nei giorni scorsi gli esperti dell’Oms avevano lanciato l’allarme, parlando di una vera a propria emergenza con fino a 250mila persone colpite entro i prossimi sei mesi.

In una nota diffusa ieri il direttore di Oxfam Sajjad Mohammed Sajid ha sottolineato che al momento nel Paese arabo si registra una vittima per colera ogni ora. “LoYemen - ha aggiunto l’esperto - è sull’orlo del precipizio” e se non si interviene in modo drastico per limitare l’epidemia essa finirà per “minacciare la vita di migliaia di persone nei prossimi mesi”. Essenziale, per fermare l’epidemia, un “cessate il fuoco” e un ripristino dell’assistenza umanitaria.  A favorire la diffusione del colera le pessime condizioni igienico-sanitarie e la carenza di strutture mediche. Oltre la metà degli ospedali e delle cliniche nel Paese sono stati distrutti o danneggiati in modo grave nel conflitto e sono pressoché inutilizzabili.

Dal gennaio 2015 la nazione del Golfo è teatro di un sanguinoso conflitto interno che vede opposte la leadership sunnita dell’ex presidente Abedrabbo Mansour Hadi, sostenuta da Riyadh, e i ribelli sciiti Houthi, vicini all’Iran e agli Hezbollah libanesi. Nel marzo 2015 una coalizione araba a guida saudita ha promosso raid contro i ribelli, finiti nel mirino delle Nazioni Unite per le vittime [fra i civili] che hanno provocato. Tra questi vi sono anche bambini. Fonti Onu parlano di oltre 8mila morti e 45mila feriti.

Interpellato da AsiaNews nei giorni scorsi, mons. Paul Hinder, vicario apostolico dell’Arabia meridionale (Emirati Arabi Uniti, Oman e Yemen), ha parlato di una situazione “disastrosa”. Tuttavia, ha aggiunto il prelato, al momento non è possibile tracciare un quadro completo della realtà perché “è difficile entrare e avere informazioni credibili”, basate sulla realtà e non filtrate dalla propaganda. Commentando la gravissima emergenza umanitaria in atto nel Paese arabo, sconvolto da 30 mesi di guerra civile, mons. Hinder ha definito lo Yemen una nazione “dimenticata, al cospetto di di altri conflitti che sembrano più interessanti” a livello mediatico. Per questo, ha concluso serve “maggiore attenzione”.