Tamil Nadu: è operativa la contestata centrale nucleare di Kudankulam
L’impianto indo-russo è stato avviato proprio mentre è in corso a Mosca un summit tra il primo ministro indiano Singh e il presidente russo Putin. Per anni il progetto ha subito rinvii, soprattutto per le proteste della popolazione locale. Gli abitanti della zona temono che l’inquinamento prodotto dagli scarichi contaminerà la Baia del Bengala.

Chennai (AsiaNews) - Dopo anni di ritardi segnati da problemi tecnici e proteste della popolazione locale, la centrale nucleare di Kudankulam (Tamil Nadu) è entrata oggi in funzione. Frutto di un progetto indo-russo, in modo significativo l'impianto è partito proprio mentre il primo ministro Manmohan Singh si trova in Russia per incontrare il presidente Vladimir Putin, con il quale è prevista la firma di nuovi accordi in campo energetico.

Firmato nel 1988 ma avviato solo nel 1997, il progetto indo-russo di Kudankulam è stato per lungo tempo al centro di forti proteste, che ne hanno causato diversi rinvii. Secondo la popolazione locale, gli scarichi dei reattori uccideranno i pesci e distruggeranno l'ecosistema marino della Baia del Bengala, prima fonte di reddito per i tanti piccoli pescatori della zona.

All'inizio del 2012 il piano è ripreso a pieno ritmo. Nel settembre dello stesso anno a Idinthakari, epicentro delle proteste pacifiche contro l'impianto, una delle tante dimostrazioni si è trasformata in violenti scontri con la polizia, culminati con la morte di un uomo e di una bambina, e con la profanazione di una chiesa.

Proprio la Chiesa locale è stata spesso accusata dalle autorità di fomentare le manifestazioni, perché "finanziata" da ong straniere. Sulla base di queste rivendicazioni, il governo del Tamil Nadu ha congelato per un lungo periodo i conti bancari di quattro associazioni, due delle quali guidate da mons. Yvon Ambroise, vescovo di Tuticurin.