Semarang, musulmani contro il festival gastronomico cinese del maiale: è haram
di Mathias Hariyadi

Gruppi studenteschi musulmani e organizzazioni islamiche denunciano la manifestazione e ne chiedono l’annullamento. Esigono il rispetto dei sentimenti “religiosi” dalla comunità musulmana. L'evento che si celebra da anni nella città - a maggioranza etnica cinese -  e non ha mai creato problemi. 

 


Jakarta (AsiaNews) - Gruppi studenteschi musulmani e membri di organizzazioni islamiche moderate indonesiane protestano contro il “Festival gastronomico del maiale”, l’unico in tutto il Paese, in programma a Semarang, nello Java centrale. Un evento legato al Nuovo Anno lunare e promosso dalla comunità cinese della zona, che costituisce la fetta più vasta della popolazione. 

Oggi sono scesi in campo alcuni movimenti musulmani locali, che chiedono la cancellazione dell'evento dedicato al maiale, animale impuro per l’islam e bollato come haram (proibito). Questa iniziativa, anche se di natura gastronomica, finisce per “promuovere” l’intolleranza. 

In prima fila nella protesta gli studenti dell’ala giovanile di Muhammadiyah, gli esponenti del movimento Studenti islamici indonesiani (Hmi) e altre realtà legate al mondo musulmano. I leader dei vari gruppi si sono recati nel quartier generale della polizia a Semarang, per esprimere tutto il loro malcontento e chiedere l’annullamento dell’iniziativa. 

Davanti agli agenti, che hanno il potere di cancellare la manifestazione culinaria, gli studenti musulmani hanno chiesto: 

- Di cancellare il festival gastronomico del maiale, perché rischia di fomentare l’intolleranza dato che il maiale non è un alimento previsto e permesso ai musulmani. 

- Ricordare agli abitanti della città il rispetto dei sentimenti “religiosi” dei suoi abitanti [musulmani]. 

- Invitare la polizia a non rilasciare permesse per eventi che, almeno a livello potenziale, possono promuovere l’intolleranza in città. 

Fonti locali ricordano che un festival analogo, sempre dedicato al maiale, viene celebrato alla vigilia del Capodanno cinese nei centri commerciali di Semarang; un evento che si è tenuto in varie occasioni in passato e non ha mai provocato incidenti o proteste. 

Le protese sono divampate solo quest’anno, nel contesto di una crescente ondata di intolleranza e persecuzioni contro la popolazione non musulmana dell’Indonesia. La conferma arriva da alcuni episodi controversi dell’ultimo periodo, partendo dalla vicenda che ha coinvolto il governatore di Jakarta Basuki Tjahaja Purnama detto “Ahok”, finito a processo per un presunto caso di blasfemia. E ancora, l’attacco contro un funzionario locale di Bantul, costretto al trasferimento perché finito nel mirino dell’ala estremista islamica per la fede cattolica in un’area a maggioranza musulmana. E, nei giorni scorsi, la protesta organizzata dai nativi Dayak di West Kalimantan, che hanno impedito lo sbarco e la conferenza di un leader islamico radicale (vicino al Mui). 

Firdaus Ali Nugroho spiega che, quest’anno, il festival avrà una durata maggiore rispetto agli altri anni, dal 23 al 29 gennaio. Tutti i partecipanti sono invitati a gustare i piatti a base di maiale; assenti, come è ovvio, i musulmani che dovrebbero restare alla larga per evitare scontri e proteste.