Charsadda, nuovo attentato talebano contro un tribunale: 7 morti

Tre attentatori suicidi si sono confusi tra una folla di avvocati. Il tempestivo intervento degli agenti ha evitato un bilancio peggiore. È il settimo attacco in poco più di una settimana. Il gruppo talebano opera per ritorsione contro l’uccisione di un suo leader radicale.


Peshawar (AsiaNews) – Non si placa la spirale di violenza che ha avvolto il Pakistan nell’ultima settimana. Dopo sei attentati avvenuti nei giorni scorsi, ieri tre attentatori hanno compiuto l’ennesima strage al tribunale di Charsadda, circa 30 km da Peshawar (nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa). Il bilancio è di sette morti, tra cui un avvocato, e 20 feriti. L’attentato è stato subito rivendicato dal gruppo islamico Jamat-ul-Ahrar, una fazione del Tehreek-i-Taliban Pakistan (Ttp), autore della strage di Lahore del 13 febbraio scorso e di quella di Pasqua, sempre a Lahore, del 27 marzo 2016.

I tre attentatori hanno finto di portare petizioni e così hanno avuto libero accesso al recinto del tribunale. Il primo è riuscito a lanciare una granata, mentre gli altri due hanno ingaggiato uno scontro a fuoco con le guardie di sicurezza. Il tempestivo intervento degli agenti ha evitato una carneficina, dato che al momento dell’attacco nell’area si trovavano almeno 40 persone, tra cui quattro giudici.

L’attacco è l’ultimo di una nuova ondata di violenze che sta seminando il terrore tra la popolazione. Il motivo di questa recrudescenza è una ritorsione nei confronti dell’esercito pakistano e del governo, colpevoli di aver attuato l’operazione che nel 2007 ha portato all’uccisione di Abdul Rashid Ghazi, un leader fondamentalista della Lal Masjid (Moschea rossa), assediata per giorni dall’esercito. In un video diffuso il giorno successivo alla strage alla Punjab Assembly di Lahore, i talebani hanno spiegato: “L’esplosione è solo la prima di una lunga serie della nostra operazione ‘Ghazi’ (di guerrieri islamici). Lanciamo un avvertimento ai dipartimenti apostati del Pakistan: sono loro il nostro obiettivo di questa operazione in tutto il Paese”.