Choi Soon-sil condannata per favori alla figlia. Era amica della Park nello scandalo di corruzione

Tre anni di carcere per aver chiesto favori all’università per la figlia. Prima condanna per Choi, la confidente e amica dell’ex presidente deposta. Ora dovrà ancora rispondere delle accuse di corruzione e di traffico di influenze nell'enorme scandalo che ha coinvolto anche i vertici di Samsung.


Seoul (AsiaNews/Agenzie) - L'amica e collaboratrice dell'ex presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye, è stata condannata a tre anni di carcere per aver sollecitato dei favori accademici per la figlia. Si tratta della prima sentenza emessa nei confronti di Choi Soon-sil, 61 anni, già al centro del processo per il suo coinvolgimento nell’enorme scandalo di corruzione che ha portato alla cacciata della Park nel marzo 2017.

Il tribunale centrale di Seoul ha giudicato Choi Soon-sil colpevole per aver esercitato pressioni sulla Ewha womans university al fine di ottenere favori per sua figlia, Chung Yoo-ra, 21 anni, facendo pesare i suoi stretti legami con l'ex presidente. La richiesta dell’accusa era di sette anni di carcere. "Ha commesso troppi illeciti per considerare le sue azioni frutto dell’eccesso dell’amore di una madre che vuole il meglio per suo figlio", ha spiegato la corte. Nel 2015 Choi aveva ottenuto l’iscrizione della figlia all’Ewha come un’atleta di talento: Chung è una cavallerizza. In seguito Choi si era attivata con i professori per chiedere l’iscrizione dei voti di esami mai sostenuti da Chung.

La sentenza del tribunale assume un valore simbolico nell’ambito di una vicenda ben più grave: Choi deve difendersi dall’accusa di traffico di influenze in relazione all’incasso di tangenti per un valore di almeno 7,8 miliardi di won (pari a 6,85 milioni di dollari) da Samsung. Lo stesso procedimento per il quale anche l’ex presidente Park e l’erede del Samsung Group, Lee Jae-yong, sono stati arrestati e finiti sotto processo. Choi era considerata una sorta di consigliere occulto per Park e nei giorni della proteste di piazza per ottenere le dimissioni dell'ex presidente lo slogan più diffuso era riferito a lei: "Chi è il vero presidente?"