Nuove misure amministrative per i gruppi religiosi: sottomissione totale al Partito comunista cinese
di Wang Zhicheng

Le nuove misure verranno attuate a partire dal 1° febbraio 2020. Attività, raduni, programmi delle comunità religiose devono avere l’approvazione dell’Ufficio affari religiosi. Le organizzazioni religiose devono “diffondere i principi e le politiche del Partito comunista cinese”, educando “il personale religioso e i cittadini religiosi a sostenere la leadership del Partito comunista cinese”.


Pechino (AsiaNews) – A partire dal 1° febbraio 2020 saranno messe in atto nuove misure amministrative per i gruppi religiosi cinesi. Secondo una comunicazione della Xinhua, pubblicata ieri, esse completano i “Regolamenti sugli affari religiosi” rivisti due anni fa e messi in atto il 1° febbraio 2018.

Il testo delle “Misure amministrative per i gruppi religiosi”, pubblicato da Xinhua, è costituito da sei capitoli e 41 articoli che trattano dell’organizzazione, delle funzioni, delle cariche, della supervisione, dei piani di lavoro e dell’amministrazione economica delle comunità e dei gruppi a livello nazionale e locale. Ogni aspetto della vita delle comunità religiose – dagli insegnamenti, ai raduni, ai progetti annuali e quotidiani - è sottomesso ad approvazione dal dipartimento per gli affari religiosi del governo.

Oltre al controllo capillare di ogni mossa delle comunità, le nuove misure esigono che il personale religioso sostenga, promuova e attui fra tutti i membri delle loro comunità una sottomissione totale al Partito comunista cinese.

Nell’art. 5 si afferma che “le organizzazioni religiose devono aderire alla leadership del Partito comunista cinese, osservare la costituzione, le leggi, i regolamenti, gli ordinamenti e le politiche, aderire al principio di indipendenza e di auto-governo, aderire alle direttive sulle religioni in Cina, attuare i valori del socialismo…”.

L’art. 17 esige ancora di più: “Le organizzazioni religiose devono diffondere i principi e le politiche del Partito comunista cinese, come pure le leggi nazionali, i regolamenti, le regole al personale religioso e ai cittadini religiosi, educando il personale religioso e i cittadini religiosi a sostenere la leadership del Partito comunista cinese, sostenendo il sistema socialista, aderendo e seguendo il sentiero del socialismo con caratteristiche cinesi…”.

Un sacerdote cattolico cinese ha commentato: “In pratica, non conta più la tua religione, se sei buddista, o taoista, o musulmano o cristiano: l’unica religione ammessa è la fede nel Partito comunista cinese”.