Hong Kong: la polizia sequestra asset per 53 milioni di euro a Jimmy Lai

È la prima misura del genere per un imputato sotto processo in base alla legge sulla sicurezza nazionale. Congelato il 70% delle sue azioni di Next Digital, editore di Apple Daily. L’edizione taiwanese del quotidiano annuncia lo stop al cartaceo: forze pro-Pechino saboterebbero la sua raccolta pubblicitaria.


Hong Kong (AsiaNews) – La polizia per la sicurezza nazionale ha sequestrato asset per 500 milioni di dollari HK (53 milioni di euro) al magnate filo-democratico Jimmy Lai. Ne dà notizia il South China Morning Post, secondo cui fra i beni congelati vi è anche il 70% delle sue azioni di Next Digital, la holding proprietaria del quotidiano anti-establishment Apple Daily.

In una dichiarazione rilasciata nel tardo pomeriggio, il Dipartimento cittadino per la sicurezza nazionale ha confermato il sequestro: è la prima volta che le autorità locali usano il provvedimento sulla sicurezza per requisire le proprietà di un indagato.

Lai è in prigione da mesi accusato di reati contro la sicurezza nazionale e per aver partecipato a due manifestazioni non autorizzate nell’agosto 2019. La Procura lo accusa anche di aver subaffittato in modo illegale alcuni locali destinati a Next Digital. Gli uffici si trovano in un edificio di proprietà della Hong Kong Science and Technology Parks Corporation, un ente finanziato dallo Stato.

L’impero editoriale di Lai è sempre più nel mirino dell’esecutivo di Carrie Lam e del governo centrale. Il capo della polizia Chris Tang ha accusato Apple Daily di diffondere “fake news” per mettere in cattiva luce le Forze dell’ordine. Egli non ha escluso un procedimento nei confronti del tabloid per violazione della legge sulla sicurezza nazionale.

Nel frattempo l’edizione taiwanese di Apple Daily ha annunciato lo stop dalla prossima settimana alle pubblicazioni cartacee. In una lettera aperta ai lettori apparsa oggi, il quotidiano ha spiegato che la mossa è dettata dalla necessità di ridurre le perdite. Secondo la direzione del giornale, “forze pro-Pechino” a Hong Kong sabotano la raccolta pubblicitaria, rendendo le operazioni di Apple Daily Taiwan “assai difficoltose”.