17/04/2021, 11.00
HONG KONG-CINA
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Hong Kong: altri due mesi di carcere per Jimmy Lai e Lee Cheuk-yan

Si sommano all’anno di prigione inflitto ieri in un altro caso. Insieme ad altre otto personalità democratiche, i due attivisti sono stati condannati per aver preso parte a manifestazioni anti-governative nel 2019. Pechino: Lai, Benny Tai e Joshua Wong sono nemici “anti-cinesi”.

Hong Kong (AsiaNews) – Seconda condanna in un giorno per il magnate dell’editoria Jimmy Lai e l’ex parlamentare Lee Cheuk-yan, accusati insieme ad altri otto esponenti democratici di aver organizzato e preso parte a imponenti manifestazioni anti-governative nell’agosto del 2019.

La Corte distrettuale di West Kowloon ha condannato ieri Lai a 14 mesi di carcere: un anno per la sua partecipazione alla marcia del 18 agosto 2019, quando 1,7 milioni di persone hanno sfidato i divieti delle autorità per chiedere il ritiro della legge sull’estradizione e per denunciare il comportamento brutale della polizia; due mesi per aver preso parte a una preghiera cristiana di protesta il 31 agosto.

Lai è in prigione e in attesa di processo per aver minacciato la sicurezza nazionale: la procura ha aggiunto ieri due nuove imputazioni legate a questo tipo di reato. Per essersi dichiarato colpevole e per le sue precarie condizioni di salute, la giudice Amanda Woodcock ha ridotto la pena nei suoi confronti in relazione ai fatti del 31 agosto. Ella ha tenuto conto che il tycoon si era dichiarato colpevole e che egli versa in precarie condizioni di salute.  

La corte ha inflitto 14 mesi di prigione anche a Lee Cheuk-yan, ex presidente dell’Alleanza a sostegno dei movimenti patriottici e democratici della Cina, tradizionale organizzatrice della veglia in ricordo del massacro di Tiananmen del 4 giugno 1989. Per la preghiera del 31 agosto 2019, la giudice Woodcock ha punito con otto mesi di carcere anche Yeung Sum, ex presidente del Partito democratico, pena poi sospesa.

Con pene tra gli otto e i 18 mesi, ieri sono stati condannati anche il “padre della democrazia” Martin Lee, fedele cattolico come Lai e uno dei fondatori del Partito democratico; l’ex parlamentare e giurista cristiana Margaret Ng; gli ex deputati Albert Ho, Cyd Ho e “capelli lunghi” Leung Kwok-hung (che ha ricevuto la punizione più lunga); il sindacalista Leung Yiu-chung e  l’ex membro del Partito democratico Au Nok-hin. Il Tribunale di West Kowloon ha deciso di sospendere la condanna per Lee, Ng, Albert Ho e Leung Yiu-chung.

Secondo analisti legali, le pene comminate ai 10 attivisti filo-democratici sono “sproporzionate”. L’aspetto più grave è che la giudice Woodcock ha ignorato una precedente sentenza della Corte finale di appello che riconosce il diritto dei cittadini a dimostrare in modo pacifico, come accaduto nelle due manifestazioni incriminate.

Per la maggior parte degli osservatori, la durezze delle condanne si spiega con la volontà di Pechino di eliminare le principali voci del dissenso. Come riporta oggi Apple Daily, gli uffici per gli affari di Hong Kong e Macao del Consiglio di Stato e del Partito comunista cinese (Pcc) hanno chiesto all’esecutivo dell’ex colonia britannica di assumere iniziative legali affinché Lai e altre personalità democratiche come Benny Tai e Joshua Wong paghino per il loro comportamento “anti-cinese” e per aver portato il caos nella città.

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