In una località di appena 8mila abitanti nello Stato di Goa hanno le loro radici sia l'indiano Filipe Neri Ferrão sia il pachistano Joseph Coutts, che da questo pomeriggio partecipano come elettori alla scelta del nuovo pontefice. Un segno della Chiesa delle periferie ma anche della vitalità di una comunità fondata quattro secoli fa dai francescani portoghesi. E in queste ore è anche un simbolo della sete di pace dei due Paesi precipitati nella nuova crisi sul Kashmir.
Arcivescovo emerito di Manila scelto da Francesco come pro-prefetto del dicastero per l'Evangelizzazione, il 67enne cardinale filippino è da più di vent'anni una delle figure più significative del cattolicesimo asiatico. Predicatore brillante ogni settimana da anni commenta il Vangelo in una seguitissima trasmissione tv. Per lui "la Chiesa si rinnova solo quando è missionaria, cioè testimonia il Regno di Dio in dialogo con le culture e con le altre religioni".
L’arcivescovo di Osaka-Takamatsu, 76 anni, in un conclave con ben due giapponesi. I racconti del bisnonno, che visse personalmente l'esperienza dei "cristiani nascosti", gli accesero la vocazione al sacerdozio. È maestro della poesia e appassionato pescatore. Figlio di una sopravvissuta alla bomba atomica di Nagasaki, condanna con decisione il riarmo e la deterrenza nucleare.
Bergamasco, 60 anni, riporta la "Chiesa madre" dopo secoli tra gli elettori di un Papa. A Gerusalemme da ormai 35 anni, frate francescano da sempre in dialogo con il mondo ebraico ma anche con l'islam, è stato per 12 anni Custode di Terra Santa. Nei tanti momenti tragici del conflitto israelo-palestinese - compresi gli ultimi due anni - ha esortato a coltivare la libertà della pace, senza lasciarsi schiacciare dall'odio. E facendo risuonare di nuovo il Vangelo nella terra di Gesù.
Arcivescovo di Manila dal 2021, il card. José Fuerte Advincula è tra i principali sostenitori di un magistero missionario. 73 anni, è in linea con la visione sinodale di papa Francesco. Forte promotore dell'inclusione, dell'ascolto di gruppo variegati - come donne, persone Lgbtq+ e lavoratori -, sostiene l’istruzione come via per il riscatto sociale. E si confronta con le sfide pastorali del presente, come la proposta di legge sul divorzio nelle Filippine.
Gesuita, 65 anni, guida la comunità cattolica della grande metropoli da più di tre anni mettendo al primo posto la sfida dell'unità e dell'educazione dei giovani in un contesto sociale difficile dopo i fatti del 2019. Conosce bene le diocesi della Repubblica popolare cinese nelle quali ha già compiuto tre viaggi ufficiali a Pechino, nel Guandong e a Shanghai.
Al secolo Isaac Thottunkal, ha scelto da vescovo il nome di Clemente d'Alessandria. Arcivescovo maggiore dal 2007, creato cardinale da Benedetto XVI, è il primo porporato di questa Chiesa di rito orientale che la sua sede a Trivandrum nel Kerala. Nel suo ministero ha seguito da vicino le comunità della diaspora, ma ha promosso anche in India numerose opere sociali. È stato presidente della Conferenza dei vescovi cattolici dell'India.
Come prefetto del Dicastero per il Clero, il card. You Heung-sik ricopre uno dei ruoli più influenti della Curia romana. Il suo percorso di vita - da una Corea devastata dalla guerra ai corridoi del Vaticano - offre una visione dei valori, delle complessità e delle visioni che caratterizzano l'odierna leadership cattolica asiatica.
Arcivescovo di Giacarta dal 2010, vicino ormai ai 75 anni, ha accolto papa Francesco nel Paese nel suo viaggio compiuto ancora pochi mesi fa. Tra le iniziative da lui promosse un fondo diocesano che sostiene i malati e le famiglie in lutto: "Momenti concreti in cui dimostrarsi fratelli di tutti".
L’arcivescovo emerito di Bangkok ha guidato la Chiesa cattolica thailandese con attenzione alla missione e al dialogo interreligioso. Figura centrale nella fondazione della Thai Missionary Society - sostenuta dal missionario del Pime p. Adriano Pelosin - ha promosso la vicinanza ai poveri e l’apertura verso la maggioranza buddhista. Sarà tra i cardinali elettori al prossimo Conclave.
Il porporato ha legato la propria opera a difesa di una comunità che è parte del Paese e della sua storia. Il principio di cittadinanza, il dialogo fraterno, ma schietto, con l’islam e il coraggio della “trasparenza” capisaldi della sua missione. Fra i momenti più significativi la visita del pontefice in Iraq. Per il Conclave l’auspicio di un papa capace, come Francesco, di “cogliere i segni dei tempi”.
Nato da una famiglia mista con padre cattolico e madre indù, sin da piccolo ha sperimentato in prima persona le difficoltà - l’emarginazione - dei fuori casta. Il percorso di studi completato solo grazie a uomini di Chiesa attraverso i quali rafforza la fede e scopre la vocazione. Hyderabad realtà cosmopolita, multi-culturale e con lingue diverse. La “sfida” è l’annuncio del Vangelo.
Nativo dell'India, si è trasferito giovanissimo con la famiglia a Lahore. Negli anni si è battuto per la giustizia sociale, i diritti dei cristiani e la libertà di culto. Ha saputo disinnescare i sentimenti di “vendetta” anche fra i cristiani, come in occasione dell’assassinio del ministro Bhatti e del massacro di Gojra. L’armonia e la pace linee giuda del suo episcopato.
La giunta al potere, il nodo Rohingya emerso in occasione del viaggio di papa Francesco nel 2017, le ricchezze del territorio e le violenze dei militari. Luci e ombre di una nazione nata nello stesso anno del porporato. L’invito a combattere “odio e divisione”, il volto moderato in politica interna e gli attacchi a Pechino per le violazioni a diritti e libertà religiosa, come nell’arresto del card. Zen.
Stimatissimo da Benedetto XVI, l'arcivescovo della capitale dello Sri Lanka ha alle spalle numerosi incarichi in Vaticano tra cui quello di prefetto del dicastero per la liturgia. Negli ultimi anni ha accompagnato il travaglio del suo Paese, senza stancarsi di chiedere giustizia per le vittime delle stragi della Pasqua 2019
Primo cardinale tra i grattacieli della città-Stato del Sud-est asiatico guida una Chiesa vivace e missionaria con umiltà, chiarezza e un cuore aperto al dialogo in un mondo sempre più secolarizzato. Al Sinodo ha evidenziato la stanchezza spirituale che spesso affligge le società solo apparentemente di successo.
Il 65enne vescovo di Kalookan è uno dei tre porporati filippini che partecipano al conclave. Da sacerdote, vescovo e poi cardinale ha sempre mostrato uno sguardo missionario con gli ultimi. È stato la voce più forte contro la “guerra alla droga” dell’ex presidente Duterte e ha promosso molti programmi di riabilitazione per tossicodipendenti. Il suo monito contro il “toto-nomi” e il richiamo alla sacralità dell'elezione di un pontefice.
Originario del Kerala, 51 anni, di rito siro-malabarese ha svolto servizio in diverse nunziature anche in America Latina e nel mondo islamico. Poche giorni prima dell'ultimo ricovero al Gemelli, era stato scelto da papa Francesco come prefetto del dicastero per il Dialogo interreligioso. Invita a guardare a un "mondo in cui le diversità religiose non soltanto convivono in pace tra di loro ma sono elementi insostituibili per costruire la pace”
Cinquantenne piemontese, pastore di una comunità di appena 1400 cattolici in una terra immensa dove l'annuncio del Vangelo è tornato da appena 30 anni, porta al conclave il respiro delle frontiere missionarie più estreme della Chiesa cattolica. Volto di una comunità in dialogo con i credenti buddhisti, con una forte vitalità educativa e sociale, in un Paese incastonato (non solo geograficamente) tra la Cina e la Russia.
Verbita, 66 anni, è stato missionario nei villaggi rurali del Ghana da giovane sacerdote. Arcivescovo di Tokyo dal 2017, due anni fa è stato eletto dall'assemblea dei delegati di Caritas Internationalis come proprio presidente. Guida una Chiesa che fa i conti con le solitudini e le contraddizioni delle grandi metropoli partendo dalla dignità di ogni vita umana. E a qualche mese fa al Sinodo disse: "Oggi anche l'Europa sta diventando periferia".
Il vescovo di Penang, 74 anni, e nato da una famiglia di radici indiane e si è formato nello storico "Seminario dei martiri" di cui avverte l'eredità. Guida una Chiesa vivace e multiculturale con comunità indigene e migranti di diverse provenienze. Al Sinodo ha invocato l'orizzonte di una Chiesa che veramente “cammina con la gente”.
Il nunzio apostolico a Damasco - che il prossimo gennaio compie 80 anni - fra i porporati chiamati a scegliere il successore di Bergoglio. A dispetto della guerra e delle violenze non ha mai lasciato la missione diplomatica e la comunità cristiana. La “bomba della povertà”, il dramma delle sanzioni e la questione degli scomparsi che tocca anche la Chiesa siriana.
Primo porporato timorese, creato da Bergoglio nel 2022, è salesiano in un piccolo Paese cattolico dove i giovani sono il 70% della popolazione e segnato dalla lunga lotta per l’indipendenza dall'Indonesia. Vescovo di Dili dal 2016, ha inaugurato l'Università Cattolica Giovanni Paolo II e promuove una Chiesa "aperta" e unita. La gioia di aver accolto papa Francesco tra una folla immensa nel viaggio dello scorso settembre.
L'arcivescovo di Goa ha 72 anni e dall'inizio del 2025 è il presidente della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche. Pastore molto attento alla vita delle famiglie che ha costantemente incoraggiato nel suo ministero. Alla guida anche della Conferenza dei vescovi di rito latino dell'India, ha promosso un'ampia consultazione nelle diocesi da cui è nato un documento che ha indicato 16 priorità alle diocesi tra cui anche i dalit e le frontiere digitali.
Francescano di origine belga, ha ricevuto la porpora il 7 dicembre scorso nell’ultimo concistoro. La Chiesa iraniana una realtà di “periferia”, piccolo gregge ‘trasparente’ nella fede. Le critiche verso quanti nutrono una visione “preconcetta” di una nazione ricca di “contrasti”. Il desiderio di formare “pastori locali”.
Il Collegio cardinalizio voluto da Francesco rispecchia più il mondo che la Chiesa cattolica. O meglio: rispecchia la sua vocazione missionaria. I numeri contano meno del significato della testimonianza evangelica che i cristiani sono chiamati a vivere nella comunità delle nazioni. Per questo da domani racconteremo chi sono i cardinali dell'Asia chiamati a entrare nella Cappella Sistina per eleggere il nuovo pontefice.