Le notizie di oggi: per l’Onu il trattamento delle donne afghane da parte dei talebani è equiparabile a “crimini contro l’umanità”; l’Associazione educatori cattolici filippini condanna la pratica del “nonnismo” dopo una morte sospetta in un ateneo. Teheran conferma la linea dura alle trasgressioni del “dress code” islamico; nel 2022 i nuovi nati in Giappone sono crollati per la prima volta sotto quota 800mila.
Nel fine settimana la leader del movimento nazionalista di destra İYİ aveva abbandonato il “Tavolo dei sei” sulla candidatura del presidente Chp Kilicdaroglu. Al suo posto Meral Akşener vorrebbe il sindaco di Istanbul o il primo cittadino di Ankara. Posticipato l’incontro del “tavolo” per l’ufficializzazione del candidato.
Nabil Antaki, medico di Aleppo, attacca le sanzioni occidentali che hanno determinato una risposta “diversa” fra Siria e Turchia all’emergenza. La gente “è disperata”, necessario restituire un tetto agli sfollati. Nelle prime fasi sono mancati macchinari e squadre che avrebbero salvato vite umane. Una “vergogna” per Europa e Stati Uniti.
Il vicario d’Anatolia ha visitato quello che può essere considerato il centro più colpito dal sisma del 6 febbraio. Iniziano a emergere i primi casi di colera ed è forte il rischio di “infezioni sanitarie”. Le persone fuggono, mentre cala l’attenzione dell’opinione pubblica. Sisma e morte in mare dei migranti, come avvenuto ieri in Italia, problemi legati fra loro: serve “visione di insieme”.
A Mersin è in costruzione - dovrebbe partire entro fine anno - una centrale nucleare di fabbricazione russa. I favorevoli ricordano che il 20% degli impianti nel mondo sorgono in zone sismiche. E la Rosatom assicura che l’impianto può sostenere un sisma di magnitudo 9. Attivisti e società civile invocano un fronte comune fra governo e opposizioni per bloccare il progetto.
Dopo aver coordinato gli interventi dall’Italia, mons. Bizzeti parte oggi per le zone colpite dal sisma in Turchia. Il timore che il dramma venga “presto” dimenticato, quando i bisogni immediati e futuri sono “enormi”. L’intervento della Chiesa e della Caritas. Il problema dell’aspetto psicologico “che troppo spesso viene sottovalutato”.