Viste le difficoltà crescenti in Russia, diventa sempre più importante trovare alternative efficaci, considerando che i soldi del lavoro all’estero costituiscono una fetta molto importante del Pil dei Paesi centrasiatici, dal 10% dell’Uzbekistan al 40% del Tagikistan. Un tema che si intreccia con la questione degli afghani in Germania.
Il principale fiume della regione atraversa il Kirghizistan, il Tagikistan, l’Uzbekistan e il Kazakistan per riversarsi infine nel languente mare d’Aral. Il suo flusso diminuisce costantemente per il cambiamento climatico ma anche a causa dello sfruttamento intensivo per usi agricoli, aggravato dalla conorrenza tra i singoli Paesi. Ma secondo gli esperti con iniziative dal basso sarebbe ancora possibile strapparlo al suo declino.
Le notizie di oggi: dal 7 ottobre 3477 sfollati, di cui 1485 bambini, negli attacchi delle forze di sicurezza israeliane in Cisgiordania. Dagli allevamenti di mammiferi in Cina il pericolo di una nuova pandemia, virus nuovi e pronti al salto di specie. Si è dimesso il responsabile della Commissione elettorale in Bangladesh. Kuala Lumpur prosegue le esplorazioni nel mar Cinese in un’area contesa.
L’amministrazione presidenziale del Kirghizistan si è ufficialmente trasferita nel nuovo palazzo voluto da Žaparov e costruito là dove sorgeva un ex grande albego sovietico. Ma il nuovo Palazzo del Khan di Biškek deve competere con altre sontuose regge dei Paesi vicini.
Le notizie di oggi: otto soldati di Taiwan incarcerati per spionaggio pro-Cina. Centinaia di migranti dall’Asia bloccati all’aeroporto di San Paolo, in Brasile. Almeno 15 morti e 4,5 milioni di persone colpite da inondazioni nel Bangladesh. Per le compagnie aeree è meno pericoloso sorvolare l’Afghanistan del Medio oriente, restano i timori per sicurezza e ai controlli. Delegazione del Laos a Mosca per il Forum internazionale buddista visita la cattedrale ortodossa di Cristo Salvatore.
Tagikistan e il Kirghizistan i due Paesi della regione da cui proviene il maggior numero di migranti lavorativi. Ma l’approccio è ben diverso: il primo sembra abbandonare i connazionali, mentre il secondo attua una politica più attenta, considerando gli espatriati fondamentali per la propria economia. Le pressioni contro i tagichi dopo l’attentato al Krokus City Hall di Mosca.