Torna agli antichi splendori la moschea di al-Nuri, grazie all’opera finanziata dall’Unesco insieme al restauro della chiesa di Al-Tahera. Un progetto durato sette anni, per un valore complessivo di oltre 100 milioni di dollari. L’arcivescovo caldeo: “progressi significativi nell’istruzione, nella sanità e nelle infrastrutture”. Il ricordo della visita del papa. Per i cristiani prioritarie scuola e lavoro.
La “Personal Status Law” approvata senza un voto parlamentare allarma attivisti e società civile. Il timore di una “disintegrazione” della famiglia e un passo indietro nel ruolo (e nei diritti) delle donne. Lo studioso iracheno Saad Salloum: “Baratto” tra le tre principali forze politiche sciite, sunnite e curde e legato agli interessi di ciascuno”. Card. Sako: norma “scioccante” che viola la “libertà”.
Ad AsiaNews il card. Sako racconta l’attesa per la festa fra i cristiani iracheni, che guardano con timore quanto sta avvenendo oltre-confine. Il pericolo di un nuovo Isis, restare “prudenti” e valutare “i fatti” non i discorsi. Stato basato “sulla cittadinanza” e lotta a “ogni settarismo”. L’auspicio di un documento fra il Papa e i leader sciiti di Iran e Iraq sull’esempio della “fratellanza umana”.
Ad AsiaNews il prof. Saad Salloum traccia un parallelo fra il rovesciamento del raìs in Iraq e la fuga del dittatore siriano. In entrambi i casi sono serviti 13 anni per la loro cacciata “prosciugando” le risorse attorno al leader. Baghdad deve “adottare misure tangibili per garantire la ripresa della nuova Siria” partendo dalla lotta alla droga. Limitare il ruolo di Turchia e Iran, istituire un fondo per la ricostruzione.
In programma oggi e domani la rilevazione della popolazione, appuntamento cruciale per stabilire i rapporti tra le diverse comunità. Non si era più svolta dal 1997 a causa delle guerre. Nel lanciare l’appello il porporato ricorda le centinaia di migliaia di iracheni “che vivono nei Paesi vicini” e che “la diversità è un punto di forza”. Timori fra i curdi di una “politicizzazione” del processo.
Al centro della contesa un’area vasta 23 dunam finora esplorata solo in minima parte. Ad oggi sono emerse decine di manufatti e reperti. A nulla sono servite le denunce fatte per cercare di bloccare la vendita. Il governatore Rebwar Taha assicura di voler tutelare il patrimonio, ma fra i locali è forte la preoccupazione.