La fotoreporter uccisa oggi a Gaza insieme ad altri quattro colleghi nel doppio raid israeliano sull’ospedale al-Nasser lo scriveva a quanti come noi seguivano i suoi account. Nei suoi scatti i volti quotidiani della sofferenza a Khan Yunis. Lo sdegno di Reporter Senza Frontiere: “Oltre 200 giornalisti uccisi a Gaza: fino a quando?”. Caritas Internationalis: "Basta parole vuote, cessate il fuoco subito".
P. Romanelli racconta che “l’intera Striscia” è “pericolosa” ma la città di Gaza “ancora di più”. Vi sono “bombardamenti in continuazione”, ma alla parrocchia non è ancora arrivato “l’ordine di evacuazione”. Custodia di Terra Santa e patriarcato latino in digiuno e preghiera col pontefice per la pace. Secondo dati dell’intelligence israeliana l’83% dei morti nell’enclave sono civili.
Ottanta esponenti della corrente "modern orthodox", guidati dal rabbino Yosef Blau, hanno lanciato un appello che richiama “chiarezza morale” e “responsabilità” a partire dai valori della tradizione ebraica. Pur condannando Hamas, invocano una “risposta” al dramma della Striscia e criticano le "proposte inquietanti" di Smotrich e Ben Gvir: "È nostro dovere denunciare le azioni del governo quando contraddicono la Torah". Patriarcato latino: ordini di evacuazione nei quartieri vicini alla parrocchia di Gaza.
La denuncia in una nota di Protecting Holy Land Christians. Il “ragionamento” dietro la decisione sarebbe collegato “alla questione dell’Arnona”. Il patriarcato “non è ora in grado di pagare gli stipendi al clero, agli insegnanti e al personale”. Nell’omelia dell’Assunzione il card. Pizzaballa afferma che il sangue di ogni “innocente” a Gaza e nel mondo “non è dimenticato”.
Per lo studioso giordano l’obiettivo ultimo del governo Netanyahu “va oltre” la sconfitta di Hamas e ridisegnare i confini. La Cisgiordania diventa una “opportunità da sfruttare” in una prospettiva di annessione. La debolezza dell’Autorità palestinese e della comunità internazionale, il nuovo paradigma degli Accordi di Abramo. Fra le nazioni della regione “più tattiche che alleanze”.
Promosso da Francia e Arabia Saudita con altri 15 Paesi (ma non Washington), Lega araba e Unone europea. Inviato ai governi di tutto il mondo per raccogliere adesioni in vista dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite di settembre. Cessate il fuoco e missione internazionale nella Striscia non più governata da Hamas, elezioni nell'Autorità palestinese entro un anno e ripresa del negoziato senza annessioni da parte di Israele. Sostegno immediato da Pechino.