Prima l’annuncio della presenza del premier israeliano alla firma dell'accordo, poi ritirata per la concomitanza con una festa ebraica (ma il probabile motivo reale è la presenza del leader dell'Anp Abu Mazen). Fonti israeliane annunciavano anche per domani una storica visita del presidente indonesiano Prabowo a Gerusalemme, ma il ministero degli Esteri di Jakarta ha smentito. Modi snobba il vertice: a rappresentare l'India il numero tre della diplomazia.
Ad AsiaNews Yonatan Zeigen invita a rompere lo schema di un Paese in guerra e “congelato” al dramma del 7 ottobre. E invita a “pensare al nostro presente e al nostro futuro”. Andare oltre l’accordo di pace di Trump e immaginare una “visione diversa” basata sull'“uguaglianza” fra i due popoli. Ora "una nuova leadership, un nuovo governo, una mentalità nuova” per entrambi.
AsiaNews pubblica la riflessione dell’attivista politico e mediatore sull’accordo di pace (alla prima fase) a Gaza. Già protagonista della liberazione del soldato Shalit, ha operato anche in questi mesi dietro le quinte per raggiungere il cessate il fuoco. Fra la debolezza di Biden, la guerra a tutti i costi dell’esecutivo Netanyahu e la forza di Trump nell’imporre la pace (con turchi e arabi).
Attesa la ratifica ufficiale dopo la riunione del governo israeliano. In una nota il primate latino di Gerusalemme parla di “una prima fase” che rappresenta però una “buona notizia”. P. Romanelli invoca una “pace giusta e permanente”. Raggiunto il consenso sulla liberazione dei prigionieri e il ritiro delle truppe, restano ancora nodi irrisolti da definire nelle fasi successive.
Mentre a Sharm-el-Sheikh continuano i negoziati per il rilascio di quanti sono ancora in vita, la famiglia di Bipin Joshi - l’unico ostaggio asiatico rimasto di cui non si hanno notizie certe - ha autorizzato la diffusione di alcune immagini che provano che due mesi dopo il sequestro era ancora vivo. “Ci aggrappiamo a questo”.
Ad AsiaNews il vicario di Israele auspica “seri” colloqui di pace per “interrompere la strage” nella Striscia. Il 7 ottobre, anniversario dell’attacco di Hamas, pregare Nostra Signora del Rosario nella sua festa perché “ci sostenga nel cammino”. Restano “questioni irrisolte” e serve “la volontà di israeliani e palestinesi di andare avanti”. Il ruolo della Chiesa per la “mediazione e inclusione”.