“Non possiamo nasconderci che in questo tempo, oltre alla pandemia, si diffonde l’’infodemia’, cioè la deformazione della realtà basata sulla paura, che nella società globale fa rimbombare echi e commenti su notizie falsificate se non inventate”. “Le fake news vanno contrastate, ma sempre vanno rispettate le persone, che spesso senza piena avvertenza e responsabilità vi aderiscono”. “La verità non è mai solo un concetto riguardante il giudizio sulle cose. La verità riguarda la vita intera”,
Le altre notizie del giorno: Il Comitato olimpico incontrerà l’ex tennista cinese Peng Shuai. Economia delle Filippine batte le aspettative. Giro di vite dell’India contro l’immigrazione illegale. Gas dal Qatar per l’Europa in caso d’invasione russa dell’Ucraina. In Russia testimone di Geova condannata al lager. Continua in Kazakistan l’epurazione dei sostenitori di Nazarbaev.
L’umiltà “unica via per arrivare ad adorare Dio nella stessa casa, attorno allo stesso altare”. Attorno a Gesù “in Cielo, brillano insieme, senza distinzioni di confessione, moltissimi martiri: essi indicano a noi sulla terra una via precisa, quella dell’unità!”.
“Dio non è spaventato dai nostri peccati, dai nostri errori, dalle nostre cadute, mettiamocelo bene in testa ma è spaventato dalla chiusura del nostro cuore, dalla nostra mancanza di fede nel suo amore”. “È giusto che chi ha sbagliato paghi per il proprio errore, ma è altrettanto più giusto che chi ha sbagliato possa redimersi dal proprio errore. Non può esserci condanna senza finestra di speranza”. “Preghiamo perché tutti i discepoli di Cristo perseverino nel cammino dell’unità”,
Dal 18 al 25 gennaio si celebra la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che quest’anno ha il tema: “In Oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo”. A Cana “il primo segno che Gesù compie non è una guarigione straordinaria o un prodigio nel tempio di Gerusalemme, ma un gesto che viene incontro a un bisogno semplice e concreto di gente comune. Un gesto domestico, un miracolo, diciamo così, in punta di piedi”.
Nel discorso di Francesco ai diplomatici dei 183 Stati accreditati presso la Santa Sede l’esigenza di affrontare questioni come i vaccini per tutti e l’apertura a coloro che sono costretti a lasciare il proprio Paese, oltre ai principali luoghi di crisi, dalla Siria all’Afghanistan, dall’Ucraina al Myanmar.