Mons. Berardi racconta la Settimana Santa fra i cattolici del Golfo, una realtà “unica” per moltitudine di riti e di lingue. Gli “expat” in Arabia Saudita usano internet e la tv per seguire le celebrazioni. Le preghiere per la pace in Terra Santa, Libano, Siria e Yemen. Il significato della missione che è “prima di tutto conversione personale”.
L'appello in occasione dell'anniversario di un conflitto che ha una data di inizio, ma manca ancora quella della fine. La Chiesa maronita pronta a formare un comitato di saggi chiamati per superare “conflitti e amnesie”. Un monito presente anche nell’esortazioni apostolica sul Libano di Giovanni Paolo II, che aspetta ancora di essere attuata. Il Paese dei cedri troppo a lungo “satellite” della Siria e dell’Iran.
La comunità siriana in Giordania (1,3 milioni) resta intrappolata tra povertà e tagli agli aiuti internazionali, aumentati dopo la caduta del regime. Secondo l'Unhcr in pochi hanno fatto ritorno. "La mia casa è distrutta, non c'è lavoro, come posso tornare?", dice un siriano ad AsiaNews. A Mafraq, vicino al campo Za’atari, le comunità sopravvivono nella precarietà. I rapporti tra Amman e Damasco riaccendono speranze, ma il futuro resta incerto.
Dopo il nuovo raid all'ospedale anglicano il parroco racconta le celebrazioni in una chiesa percepita come “luogo sicuro, anche se nessun posto lo è” nella Striscia. Il dolore per la morte di un bambino a causa dei bombardamenti. "Non si vede alcun segno di distensione”. La richiesta di preghiere e il ringraziamento per la vicinanza di papa Francesco che “continua a chiamarci”.
La risposta dell'emittente cattolica di Taybeh a quanti tra gli stessi cristiani palestinesi chiedevano quest'anno di non tenere le processioni per denunciare le uccisioni dell'esercito israeliano a Gaza e in Cisgiordania. "Rappresentano la resistenza all'ingiustizia e la vittoria sull'oppressione, la sofferenza e la morte. Annullarle significherebbe disconoscere una parte della nostra identità”.
L'annuncio del presidente Subianto durante la visita di ieri nella capitale turca. Il primo aereo da combattimento di Ankara è destinato a sostituire gli F-16. Il governo indonesiano intende partecipare anche allo sviluppo di sottomarini ampliando la partnership. A febbraio nel West Java i due capi di Stato avevano firmato diversi accordi in materia di commercio e difesa.