L'ex premier israeliano e l'ex ambasciatore palestinese all'Onu nei giorni scorsi avevano diffuso insieme un appello per la ripresa del negoziato per i due Stati e una soluzione politica per Gaza. Ricevuti in udienza in Vaticano insieme a Gershon Baskin (negoziatore israeliano con Hamas) e Samer Sinijlawi (palestinese molto vicino a Mohammad Dahlan) proprio mentre il governo israeliano sostiene di aver ucciso il leader di Hamas Yahya Sinwar.
Nella sede del patriarcato maronita riuniti i principali leader delle 18 comunità religiose riconosciute nel Paese. Per il card. Raï è “un segno di speranza”. L’urgenza di un cessate il fuoco, l’elezione di un nuovo presidente della Repubblica che goda del “consenso”, l'unità nazionale e la causa palestinese tra i punti del comunicato finale.
Ministro talebano e ambasciatore iraniano si incontrano per discutere del ritorno degli afghani nel Paese di origine, previsto l’invio di una “delegazione” nella capitale iraniana. Ong denuncia l’uccisione nei giorni scorsi di migranti (260 fra morti e feriti secondo alcune fonti) da parte delle guardie di frontiera della Repubblica islamica.
Ad AsiaNews il patriarca caldeo parla di situazione “preoccupante” soprattutto per la popolazione civile, che paga “il prezzo più elevato”. Le mediazioni stagnano e continua a prevalere “l’economia della guerra” che si innesca su altri elementi di crisi, come la demografia e il clima. Il ruolo delle milizie sciite nello scenario iracheno e lo “scandalo” che ha colpito la Chiesa caldea di recente.
Le vicende legate all'Unifil hanno riacceso i riflettori sui contributi che i vari Paesi versano alle operazioni di peacekeeping. Solo Nepal, India e Bangladesh hanno inviato all'estero poco più di 16mila soldati. Mentre alle spese, in base a dati di tre anni fa, contribuiscono per la maggior parte Stati Uniti, Cina e Giappone.
Senza il cessate il fuoco e una piena efficacia della risoluzione Onu 1701 il Libano resta in stallo politico. Le pressioni di Teheran impediscono al presidente della Camera Nabih Berry di liberarsi dalla morsa di Hezbollah. L’alto esponente del mondo sunnita - che fu invitato in Vaticano ai Sinodo del 1995 e a quello sul Medio Oriente del 2010 - auspica ad AsiaNews che il Paese dei Cedri impari dalle tragedie del passato. E il ritorno nel grembo arabo attraverso la "porta" saudita.