L’iconica destinazione balneare e meta privilegiata di surfisti al centro di un’emergenza ambientale. Feste notturne con musica a tutto volume disturbano i banchi, provocano lo spostamento forzato mettendo a rischio la vita dei residenti. Finora vane le denunce alla polizia, spesso connivente con albergatori che ospitano i turisti. Ambientalisti chiedono l’istituzione di aree protette.
La chiusura di 72 fabbriche ha lasciato senza lavoro 73mila persone, spingendo molti giovani verso droghe e criminalità. In sei mesi, 1.600 persone arrestate per reati come rapina e aggressione: metà sono disoccupati. Esperti invocano interventi in quella che era una roccaforte della Awami League e dove oggi alcuni gruppi alimenterebbero l'anarchia per destabilizzare tutta la regione.
Migliaia di bambini, mogli, genitori da anni aspettano notizie sulla sorte dei loro familiari scomparsi in circostanze misteriose. Guerra, matrice politica, terrorismo fra le ragioni alla base dei sequestri, da nord a sud dell’isola. La storia della famiglia di Madushka Haris de Silva, originario di Anuradhapura, di cui si sono perse le tracce il 2 settembre di 12 anni fa.
Salito a 800 morti e oltre 2.800 feriti il bilancio ufficiale del sisma nelle regioni orientali dell'Afghanistan, mentre i soccorritori faticano a raggiungere le aree remote colpite. L'emergenza si aggiunge ai quasi due milioni di rifugiati costretti negli ultimi mesi a rientrare da Pakistan e Iran. Oltre alla carenza di infrastrutture, quella di medici donne, conseguenza dei divieti imposti dai talebani dopo il loro ritorno al potere, sta rendendo ulteriormente complicata l'assistenza.
Il Peace Center di Lahore unisce musulmani, cristiani, indù e sikh. Iftar condivisi, celebrazioni comuni e aiuti durante le inondazioni per una pace che è azione concreta, non solo dialogo. Presenza di comprensione, non assenza di conflitti. Il progetto racconta un Pakistan diverso: comunità che si ascoltano, amicizie che crescono, giovani che guidano il cambiamento.
L'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai ha condannato l'attentato di fine aprile in Kashmir che ha portato al conflitto armato tra India e Pakistan, ma anche citato gli attacchi terroristici in Belucistan, che secondo Islamabad sono coordinati da Delhi. Modi, a differenza dell'omologo pakistano Shahbaz Sharif, ha evitato di esprimere sostegno alla Belt and Road Initiative. Per Pechino, nonostante le tensioni in Asia meridionale, il multilateralismo resta l'opzione migliore per costruire un blocco anti-USA.