Colpito anche il Nord Africa. Il problema acqua si somma all’approvvigionamento di cibo (in primis grano) per la guerra in Ucraina. Rapporto Unicef: una situazione “destinata a peggiorare”. L’emergenza acuita da annosi problemi strutturali. Fra le aree più critiche vi sono lo Yemen e la Striscia di Gaza, dove emerge una progressiva salinizzazione.
Il Gcc invita a Riyadh una delegazione Houthi per cercare di raggiungere un cessate il fuoco duraturo. A breve verranno inviati “inviti formali”. Ma i ribelli sembrano propensi a declinare per il ruolo attivo dei sauditi. Si aggrava la crisi umanitaria: agenzie Onu lanciano l’allarme: 161mila persone a rischio carestia entro fine anno.
A lanciare l’allarme è la vice-presidente e capo economista Carmen Reinhart. L’aumento vertiginoso dei prezzi delle derrate alimentari può innescare proteste simili alla Primavera araba. L’Egitto sospende per tre mesi le esportazioni di lenticchie, pasta, grano, farina e fave.
All’Angelus nuovo accorato appello “con il cuore straziato” per le vittime delle armi in Ucraina ma anche in altre parti del mondo. Rinnovato l’invito al digiuno e alla preghiera nella giornata del 2 marzo: “Non smettiamo di supplicare Dio che sta con gli operatori di pace, non con chi usa la violenza. Urgente aprire corridoi umanitari”.
Il dato è contenuto in uno studio pubblicato in questi giorni dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni. Preoccupa anche l’escalation della tensione fra Mosca e Kiev per le ripercussioni sulle forniture di grano. In un ospedale di Msf morta una 12enne colpita in un bombardamento, tutti i feriti sono civili.
L’allarme lanciato dal Programma alimentare mondiale, che parla di emergenza in continuo aumento per “guerra e declino economico”. Oltre 16 milioni di persone soffrono di fame acuta. Dal gennaio 2020 al maggio 2021 morti quasi 2mila bambini soldato. L’addestramento riguarda anche minori di soli sette anni.