Le notizie di oggi: nella centrale ucraina di Zaporožets il personale lavora sotto la minaccia delle armi (russe); Pakistan e Uzbekistan rafforzano la collaborazione bilaterale; Pechino potrebbe archiviare la politica “zero Covid” verso un approccio più morbido di “convivenza”; tribunale iraniano proscioglie nove cristiani dall’accusa di attentato alla sicurezza nazionale; in Thailandia 33enne condannato per lesa maestà; nuovo test missilistico di Pyongyang.
Le notizie di oggi: a San Pietroburgo e altre città russe continuano le proteste contro la guerra in Ucraina, centinaia gli arresti; Israele toglie ai russi la proprietà della chiesa di Alexander Nevsky a Gerusalemme; il partito di maggioranza in Georgia vuole accelerare l’ingresso nella Ue; entro fine anno il papa visiterà Timor Est.
Le notizie di oggi: una famiglia cristiana in Laos attaccata con l’accusa di praticare una “religione straniera”; partiti di opposizione in Georgia chiedono di bloccare le trasmissioni tv da Mosca; oltre 3mila russi arrestati per aver protestato contro la guerra in Ucraina; a Hong Kong decine di lavoratori domestici cacciati perché postivi al Covid-19; dall’Ucraina in fuga lavoratori migranti e studenti afghani, indiani e nepalesi.
Le notizie di oggi: nuovo test missilistico di Pyongyang per lo sviluppo di satelliti spia; Baghdad ospita dopo anni la prima partita ufficiale, valevole per i mondiali di Qatar 2022; il Parlamento nepalese approva una controversa norma su finanziamenti Usa che innesca la protesta di piazza; petizione di insegnanti russi contro la guerra; almeno 12mila persone evacuate in Malaysia per le inondazioni.
Uno dei temi che maggiormente dividono i due candidati alle elezioni presidenziali del 9 marzo è la politica nei confronti della Corea del Nord. Il democratico Lee, in continuità con Moon, intende porsi come intermediario tra Biden e Kim per far ripartire gli sforzi diplomatici. Il conservatore Yoon, al contrario, revocherebbe gli accordi di de-escalation inter-coreani.
Il primo bersaglio sono gruppi missionari sudcoreani attivi in territorio russo. Nel mirino anche una funzionaria Onu che da Mosca gestisce le richieste d’asilo. La stretta del regime di Kim scattata dopo l’arresto di un proprio militare di stanza al consolato di Vladivostok. In violazione delle sanzioni Onu, ci sarebbero 20mila lavoratori nordcoreani in Russia.