Nella notte l’aviazione israeliana ha ucciso un comandante e tre membri di Hezbollah che, in risposta, ha lanciato decine di razzi verso il Golan e Tiberiade. Intanto con una cerimonia dal respiro ecumenico tenuta a Bkerké p. Michel Jalakh è diventato il primo maronita a ricoprire quest'importante incarico in Vaticano. Anche il movimento sciita (nonostante i contrasti con il patriarca Rai) "elogia" il nuovo vescovo libanese.
Le notizie di oggi: medici sud-coreani in sciopero il 18 giugno contro la riforma governativa. Crisi economica e mancanza di lavoro causano un crescente abbandono scolastico in Laos. Almeno sette uomini della sicurezza uccisi in una esplosione in Pakistan. Arcivescovo armeno invoca una protesta di piazza contro le concessioni territoriali governative all’Azerbaigian.
A dispetto delle smentite dello Stato ebraico l’uso nei raid contro Hezbollah, soprattutto contro obiettivi civili e terreni agricoli, è stato documentato da associazioni pro diritti umani e osservatori sul campo. Il Paese dei cedri pronto a presentare una denuncia alle Nazioni Unite. Amnesty International parla di attacchi “spaventosi” che causano gravi danni all’ambiente.
Le celebrazioni a Zalhé, centro cristiano della Bekaa, occasione per tornare a parlare della crisi che ha colpito il Paese. Per cristiani (e non) del Libano il vuoto (dall’ottobre 20222) presidenziale è peggio della peste. Essa compromette la stessa “entità politica” come sottolinea l’arcivescovo greco-cattolico. La riscoperta della fede contro la tendenza alla secolarizzazione.
Le notizie di oggi: in un decennio triplicata la povertà in Libano. Summit fra leader di Corea del Sud, Cina e Giappone il 26 e 27 maggio a Seoul, primi colloqui trilaterali in quattro anni. Pesanti piogge pre-monsoniche causano sette vittime nel Kerala. A Zakho in Iraq riapre una secolare chiesa armena. Amministrazione locale russa offre ai bambini un viaggio-premio nella “affascinante” Corea del Nord.
Otto francescani e i tre fratelli maroniti Massabki uccisi insieme in odio alla fede nel quartiere di Bab-Touma nel 1860. Figure simbolo dell'"ecumenismo del sangue" vissuto anche in tempi recenti dai cristiani del Medio Oriente. Tra le altre figure per cui papa Francesco ha approvato i decreti che aprono la strada alla canonizzazione anche il quindicenne Carlo Acutis e il fondatore dei missionari della Consolata Giuseppe Allamano.