Il presidente libanese primo capo di Stato della regione in udienza dal pontefice proprio nelle ore dell'attacco israeliano a Teheran. Nella nota della Santa Sede il riferimento alle “buone relazioni” con Beirut e il sostegno al “processo di stabilizzazione e riforme”. Preoccupazione in Libano per il nuovo fronte di guerra: Hezbollah assicura che non intraprenderà “iniziative militari”. In gioco anche il destino di Unifil.
Alla vigilia della festa di Eid Al Adha, l’esercito israeliano ha sferrato una delle più imponenti ondate di attacchi. Il vano tentativo di Aoun di bloccare l’operazione militare e le nuove minacce del ministro israeliano della Difesa. Hezbollah usa la “diplomazia lenta” sul modello iraniano. Di contro vi è una certa impazienza in Israele per le politiche Usa nella regione.
Nella prima visita in Libano dal 2017 il presidente dell’Autorità Palestinese si è impegnato al disarmo, pur senza stabilire tempi certi. Un processo complesso che Beirut considera prerequisito per la fine totale della lotta armata di Hezbollah. Nella dichiarazione congiunta con il presidente Aoun anche l“implicita” riaffermazione del diritto all’esistenza di Israele.
Fra le criticità la bassa affluenza in alcune aree (nella capitale un misero 21%) e l’assenza di una visione nazionale sul decentramento. Un fattore che blocca l’emergere di una autorità locale veramente autonoma. Un passo comunque positivo nella prospettiva delle elezioni politiche del maggio 2026.
L’annuncio di Trump potrebbe innescare una “distensione” economica oltre a favorire il ritorno dei rifugiati siriani. Ricostruzione, scambi commerciali e bancari saranno di nuovo possibili fra Beirut e Damasco. E resta sullo sfondo la possibile normalizzazione con Israele. Walid Joumblatt ricorda la condizione principale per i Paesi arabi: “La pace in cambio dei territori”.
Un centinaio di morti negli scontri tra milizie druse e sunniti nei pressi di Damasco e Soueida. Il capo religioso druso in Siria invoca l’intervento internazionale. In Libano manifestazioni di gruppi ostili al regime islamista siriano. Joumblatt annuncia accordo di principio con Damasco. Israele oggi all’alba ha bombardato l’area attorno al palazzo presidenziale siriano per avvertimento.