Il governo libanese vorrebbe abbattere i giganteschi contenitori del porto, danneggiati dal disastro che provocò 220 morti. Per le famiglie delle vittime vanno invece conservati come futura memoria. Ora però è scoppiato un incendio per la fermentazione dei cereali che non è stato possibile rimuovere dall'interno e nella parte settentrionale rischiano di crollare. Intanto l'inchiesta sulle responsabilità della sciagura rimane paralizzata.
Il rilascio di mons. Moussa el-Hage è avvenuto solo grazie all'intervento delle massime autorità libanesi. L'arcivescovo di Haifa e Gerusalemme non si è presentato davanti al tribunale militare. La Chiesa maronita ha chiesto che Fadi Akiki, che è vicino a Hezbollah, sia portato davanti al Consiglio disciplinare della Magistratura e sia destituito dal suo incarico
Il presule di Haifa e Gerusalemme Moussa el-Hage bloccato al valico mentre rientrava nel Paese. Sequestrati passaporto e cellulare, oltre al denaro affidatogli dalle famiglie dei libanesi fuggiti nel 2000. Provvedimento disposto da un magistrato vicino al movimento filo-iraniano che non ha digerito gli appelli del patriarca maronita per un capo dello Stato "al di sopra dei partiti". Il nunzio: precedente preoccupante.
Il movimento filo-iraniano agita lo spettro della guerra con Israele per il controllo dei giacimenti e può paralizzare il Parlamento bloccando l’iter della nomina del prossimo capo dello Stato. Le contrapposizioni fra Aoun e Mikati e la “rosa” dei possibili successori. Il timore del patriarca maronita di una “manipolazione” della scadenza elettorale.
Sono i risultati emersi da una inchiesta condotta fra fine 2021 e primi mesi del 2022 da Arab Barometer in sette nazioni arabe e nei Territori. La democrazia per la maggioranza non garantisce stabilità e sviluppo. Sempre più persone “frustrate” dalle condizioni di vita, la situazione peggiore in Libano.
Per la prima volta le istituzioni statali hanno attaccato in modo aperto il partito filo-iraniano. Nel mirino il lancio di tre droni (non armati) verso Karish, area marittima ricca di gas contesa con lo Stato ebraico. Sullo sfondo la mediazione Usa per la delimitazione dei confini fra le due nazioni.