La scorsa notte un grave atto intimidatorio ha colpito la più grande parrocchia cattolica del Bangladesh, nel quartiere di Tejgaon. Non sono segnalati vittime o feriti, ma c'è grande preoccupazione per il gesto e il messaggio che racchiude. Il parroco p. Joyonto Sylvester Gomes: "La nostra chiesa non era mai stata presa di mira". La Bangladesh Christian Association: "Il governo identifichi i responsabili e affronti la situazione".
Più di cinquanta persone presentano sintomi compatibili con la malattia, che si trasmette dal bestiame all’uomo. Per la prima volta casi anche nella regione di di Rangpur. Il governo ha avviato vaccinazioni di massa e campagne di sensibilizzazione, ma gli esperti avvertono: le strutture di sorveglianza restano fragili e il rischio di nuovi contagi è elevato.
La storica decisione di oggi della Church of England - che per la prima volta vedrà una figura femminile a capo della sede primaziale - è un fatto molto significativo anche per le Chiese dell'Asia che fanno parte della Comunione anglicana. Tra di loro ci sono le "United Church" di India, Pakistan e Bangladesh che hanno già tutte aperto al ministero ordinato femminile, con donne vescovo in alcune diocesi indiane.
In un nuovo grave episodio di violenza contro le minoranze in Bangladesh vi sono state tre vittime nel gruppo tribale a maggioranza buddhista che vive sulle colline sud-occidentali del Paese. L'esercito ha sparato contro un blocco stradale in cui attivisti locali protestavano contro il mancato arresto dei responsabili di uno stupro. Ma il Consigliere per gli Affari Interni del governo ad interim di Dhaka soffia sul fuoco: "Scontri alimentati da gruppi fascisti".
Alla vigilia della più grande festa induista, il Bangladesh Hindu Buddhist Christian Unity Council denuncia almeno nove episodi di vandalismo e incendi dolosi tra il 2 e il 23 settembre. Cresce la paura tra i fedeli, nonostante le rassicurazioni del governo e le promesse della polizia di garantire la massima sicurezza. Quest’anno sono previsti oltre 33mila mandap (le strutture che ospitano gli idoli durante la festa) in tutto il Paese, quasi 2mila in più rispetto al 2023.
Per i 50 anni della sua casa di moda il grande stilista italiano morto lo scorso 4 settembre ha voluto dare vita a Casa Mariù, un'iniziativa di solidarietà per strutture educative in alcune delle aree più povere del mondo. Tra gli otto progetti sostenuti un centro per disabili a Phrae e due scuole a Suihari e Taytay promossi dai missionari del Pime e dalla Caritas.