Rappresentanti di 16 Paesi si sono incontrati a Jakarta per fare il punto sulle iniziative promosse dalla rete delle religiose contro questo "crimine contro l'umanità". Tra le priorità la crescita dell'esperienza dei Youth Ambassadors per la prevenzione del fenomeno tra le nuove generazioni e la collaborazione interreligiosa nelle reti di sostegno alle vittime.
La Commissione elettorale filippina (Comelec) ha sospeso i lavori per le prime votazioni parlamentari nella regione a maggioranza musulmana, previste per il 13 ottobre 2025, dopo la pubblicazione di un'ordinanza contro la norma che regola la distribuzione dei seggi. La data del voto resta incerta, ma spetta al Parlamento decidere se ci sarà un ulteriore rinvio.
Il governatore dell'isola Wayan Koster ha annunciato una moratoria sui permessi di conversione di porzioni di territorio in strutture turistiche e commerciali. Ogni anno l’isola perde circa 1.000 ettari di risaie e aree verdi, con danni che si estendono anche ai sistemi idrici tradizionali. Secondo il ministero dell’Ambiente, solo il 3% del bacino del fiume Ayung è ancora coperto da foreste, ben lontano dallo standard minimo del 30%.
Nonostante l’accordo del 10 settembre a Koh Kong per ridurre le tensioni, la situazione al confine tra Thailandia e Cambogia resta tesa. Bangkok valuta di esercitare pressioni economiche, mentre continuano le accuse reciproche sui centri per truffe online che la Cambogia da tempo favorisce, cercando di minimizzare le conseguenze dello scontro armato scoppiato il 24 luglio. Una recente indagine ha però svelato che tra le forza armate di Phnom Penh si contano almeno 50 morti.
Nel tentativo di ridurre la dipendenza da Pechino, l’India ha avviato contatti diretti con l'Esercito per l'indipendenza Kachin (KIA). Il ministero delle Miniere ha coinvolto la compagnia statale IREL e la società privata Midwest Advanced Materials per valutare possibili esportazioni su larga scala. Sul fronte interno, intanto, il governo indiano ha deciso di escludere i progetti minerari dall’obbligo di consultazioni pubbliche, escludendo dai progetti di estrazione le comunità locali.
Il governo, tramite il ministero delle Finanze, ha disposto lo stanziamento di oltre 12 miliardi di dollari a cinque istituti di credito. Verranno forniti mediante lo schema del “deposito su chiamata” e varrà anche per la finanza islamica. Scetticismo e dubbi sulla reale efficacia, la logica del provvedimento e il reale impatto sull’economia.