Raccolto l'invito dei Paesi dell'Asean, ma il governo ombra delle opposizioni denuncia almeno 300 civili uccisi dal terremoto a oggi. Intanto proprio nella regione di Mandalay il regime dei generali sta mobilitando nuove truppe intorno ad alcuni gasdotti cinesi conquistati dai ribelli. La preoccupazione per le nuove inondazioni nei campi profughi dovute alla stagione dei monsoni.
Nei giorni scorsi l'esercito golpista del Myanmar ha colpito il “Bangkok IDP Camp” al confine tra gli Stati Shan e Kayah. Nell'ultimo anno le bombe hanno centrato anche scuole e diverse abitazioni, parte di una deliberata strategia di violenze per fiaccare la resistenza al regime.
La dichiarazione adottata dal vertice dell'Asean su proposta del presidente di turno Anwar Ibrahim delinea una serie di obiettivi per il 2045, puntando a rafforzare il ruolo dell'organismo regionale. Nuovo appello al Myanmar per estendere un cessate il fuoco che apra a un dialogo vero tra le parti. Chiesto un incontro a Trump sui dazi. Ma avanza anche la cooperazione trilaterale con Pechino e i Paesi del Golfo.
Nel Rakhine, anche l’Arakan Army – oltre alla giunta militare – recluta forzatamente uomini e donne, aggravando il conflitto civile e la crisi umanitaria. Intanto, in fuga verso l’estero, i Rohingya affrontano continui abusi: il governo indiano è accusato di respingimenti illegali in mare e detenzioni arbitrarie, alimentando una crescente stigmatizzazione contro i rifugiati musulmani.
Il Governo di unità nazionale in esilio ha denunciato l’uccisione sommaria di membri delle squadre di protezione locale da parte di un battaglione dell'Assam Rifles nello Stato nord-orientale del Manipur, da due anni percorso da violenze etniche. Mentre Delhi parla di “militanti armati” e rivendica il sequestro di un arsenale di armi, la resistenza birmana chiede un’indagine e la sospensione della costruzione delle recinzioni al confine indo-birmano.
All’indomani del Vesak Poya, si è svolta a Colombo una grande iniziativa di solidarietà, presenti 80 monaci birmani. Hanno aderito anche musulmani, indù e cristiani. Dopo il sisma in Myanmar, la comunità srilankese si è mobilitata con donazioni, raccolte e aiuti concreti per gli oltre 400 monaci in formazione nel Paese. I loro sostenitori colpiti non possono più aiutarli. P. Rohan Silva: “Tendiamo le mani alle vittime, come fu per noi dopo lo tsunami del 2004”.