Nei giorni scorsi Mascate ha favorito lo scambio di prigionieri fra Iran e Belgio, rilanciando il ruolo di mediatore nella regione e con l’Occidente. Quattro i memorandum di intesa sottoscritti fra le parti nella due giorni. Il sultano ha incontrato il presidente Raisi e la guida suprema Khamenei, che ha ricordato la condivisione dell’importantissimo Stretto di Hormuz.
A incidere l’aumento dei prezzi del greggio, legato al taglio della produzione imposto dai Paesi Opec+. Per Riyadh il dato dovrebbe attestarsi al 3,2% per il 2023, con un crollo rispetto all’8,7% dello scorso anno. Dati analoghi anche per gli Emirati che passano dal 7,6% al 3,7%. A pesare anche il dato dell’inflazione.
Oggi la gran parte del mondo musulmano sunnita celebra la fine del Ramadan. A Teheran, come in Pakistan e l’Oman, si dovrà aspettare fino a domani. In Indonesia oltre 100 milioni di persone in movimento, l’Arabia Saudita rafforza la sicurezza e allestisce quasi 21mila fra moschee e luoghi di preghiera. La fine delle restrizioni legate al Covid e il ritorno agli incontri di comunità.
La riforma è un raro esempio di apertura in una nazione che resta di stampo conservatrice. Il decreto del sultano, che deve essere ancora pubblicato, archivia la legge del 1993 che assegnava al ministero degli Interni i compiti di controllo e autorizzazione. Nel Paese vive una significativa percentuale di lavoratori provenienti da altri Paesi del Medio oriente, Filippine, India e Pakistan
I colloqui in atto fra filogovernativi e Houthi rilanciano il ruolo della diplomazia di Onu e Oman. In atto uno scambio di prigionieri, che ha portato alla liberazione di 13 detenuti di guerra nelle mani di Riyadh. Entro fine mese potrebbe arrivare l’annuncio di un cessate il fuoco. Restano sul tavolo alcuni nodi irrisolti. A complicate il quadro la presenza di vari attori, fra cui al-Qaeda.
Nei giorni scorsi il presidente siriano ha visitato gli Emirati Arabi Uniti. Con lui anche la moglie, prima visita all’estero dall’inizio del conflitto. Abu Dhabi guida la politica di riavvicinamento di Damasco nel mondo arabo. Anche la Lega araba pronta a discutere il reintegro. Le centinaia di morti fantasma nelle carceri governative.