Mons. Aldo Berardi, guida del vicariato che comprende Bahrein, Kuwait, Qatar e Arabia Saudita, commenta la decisione di papa Francesco di concedere alla Chiesa siro-malabarese la giurisdizione sui migranti indiani. "Un elemento non secondario, riguarda ambiti che vanno oltre i riti" e che andranno definiti. Il problema dei luoghi di culto, delle relazioni con lo Stato e l'interlocuzione col mondo musulmano. “Troppe voci” possono creare “confusione”.
Le notizie di oggi: le autorità dello Xinjiang bloccano l’ordine di demolizione della città vecchia di Kashgar, cuore della cultura uigura. In Bangladesh riaprono le scuola nonostante l’ondata eccezionale di calore. Si dimette il ministro thai degli Esteri, a rischio i negoziati col Myanmar. India e Oman puntano a rafforzare gli accordi commerciali.
Prima lettera pastorale di mons. Martinelli, che esorta i fedeli a non essere “schiavi, ma figli”. La fede va trasmessa “non più per convenzione, ma con convinzione” comunicando “le ragioni per cui uno crede”. L'invito a un percorso “interculturale” che permetta di interagire, conoscere, formare alla collaborazione le diverse realtà ecclesiali presenti nel Golfo.
Per il card. Sako il tempo di digiuno e preghiera indica “un nuovo orizzonte” e invita a lasciare che “lo Spirito Santo ci cambi dall’interno”. Il vicario dell’Arabia meridionale parla di “cammino” di speranza, misericordia, perdono. Il patriarca maronita chiede di pregare per le “divisioni, conflitti, odio” in Libano. Mar Younan richiama il “processo di pentimento attraverso lo Spirito Santo”.
I raid aerei Usa e britannici contro i ribelli filo-iraniani primo atto di un possibile allargamento della guerra. Una operazione in risposta agli assalti alle navi dirette nel mar Rosso dei ribelli. Mons. Martinelli: difficoltà a raggiungere “un equilibrio stabile”, resta la “grande preoccupazione” per la situazione in Terra Santa. In Yemen “continua il lavoro delle suore per poveri e ammalati”.
La Cina starebbe pianificando una espansione nell’area mediorientale, nell’ambito della sfida militare globale con gli Stati Uniti per il predominio nel Golfo Persico. Nessun commento fra le alte sfere governative. L’Esercito popolare di liberazione (Pla) sta accelerando i piani di trasformazione in flotta d’alto mare.