Dietro all'arresto nelle scorse settimane dell'ex-depuitato a leader del Partito democratico Saidžafar Usmonzoda e di altre personalità molto note della società tagica l'accusa di aver cercato di rovesciare il presidente Rakhmon. Ma tra gli analisti pochi credono a un'azione con possibilità di successo e alcuni paventano una manovra di plazzo per liberarsi di una figura non più funzionale ai propri interessi.
In un vademecum destinato in particolare ai lavoratori provenienti dall'Asia Centrale tutti i comportamenti da evitare per non subire il provvedimento, specco accompagnato da un divieto di rientro per un periodo tra i 3 e i 5 anni. Ai reati già segnalati direttamente dalle forze dell'ordine si aggiungono altri 20 nuovi articoli del Codice amministrativo.
Le notizie di oggi: tre civili uccisi in un raid israeliano nel sud del Libano, a Gaza supera i 20 morti l’attacco alla scuola Onu. Collloqui tra le fazioni palestinesi il 20 e 21 luglio in Cina. Alto funzionario nord-coreano a Cuba diserta e fugge in Corea del sud. Tribunale di Bangkok rinvia l’udienza di estradizione in Vietnam per l’attivista Montagnard Y Quynh Bdap.
Le notizie di oggi: nessuna possibilità di ritrovare in vita i 55 passeggeri dispersi dalla frana che ha travolto i loro autobus in Nepal. Alleanza di gruppi delle minoranze concordano quattro giorni di tregua con l’esercito birmano nello Stato Shan. Islamabad ha raggiunto l’accordo con il Fmi per un prestito da sette miliardi. Il Kuwait annuncia la scoperta di un nuovo immenso giacimento di petrolio.
Nonostante la ricchezza delle sue risorse energetiche, per cui riceve miliardi di dollari dall’esportazione, il Turkmenistan continua ad attraversare una gravissima crisi economica interna. E con le maggiori difficoltà ad emigrare in altri Paesi i migliaia dai villaggi si accalcano nella capitale in cerca di lavoro. Con la polizia che si accanisce contro i "vagabondi".
I timori di una radicalizzazione islamica hanno fatto diventare il tema sempre più rovente ad Astana. A proporre il divieto di hijab e niqāb è la ministra della cultura e lo stesso presidente Tokaev li ha definiti "una forma arcaica di vestiario", suscitando proteste e flash-mob rilaanciati sui social network. Viene invicata la costituzione che non prevede diviedi di questo tipo.