Al Forum economico internazionale di Kazan Gurbanguly Berdymukhamedov - già presidente e padre dell'attuale capo di Stato turkmeno - ha invocato "un’iniziativa islamica in nome della pace, della comprensione reciproca e della fiducia” da presentare all'Onu. Indicando a modello le relazioni tra la Russia e i Paesi islamici.
Ad Almaty si è tenuto il 13° Forum commerciale promosso da Usaid con i cinque Paesi della regione. Sottoscritti accordi per 10,8 milioni di dollari di crediti a imprese di settori strategici, come quello informatico e dell’energia verde, che daranno lavoro a oltre 8mila cittadini, con particolare attenzione alle donne, ai giovani e ai gruppi più emarginati.
Le manifestazioni si sono svolte sotto l’egida della Türksoy, istituita nel 1993. Nell’occasione commemorati anche i 300 anni dalla nascita del poeta e leader spirituale turkmeno Magtymguly Pyragy. La tappa ad Arkadag, la nuova smart-city appena costruita in onore dell’ex-presidente e “padre della patria”.
Nella relazione del Fondo Monetario Internazionale riemergono i mali di sempre che rendono impossibile la crescita ad Ašgabat: la “contabilità nera” del regime dei Berdymukhamedov, in cui non vengono evidenziati i ricavi della vendita di gas e petrolio e il mercato nero del manat, la valurta locale, che scarica tutti pesi e gli squilibri sulle spalle della popolazione.
Mosca spinge per allargare a tutti i Paesi ex-sovietici non ostili l'area di libero scambio creata nel 2014 con Bielorussia e Kazakistan e poi già estesa ad Armenia e Kirghizistan. Ma i Paesi dell'Eurasia stanno ottenendo grossi vantaggi economici dalle tensioni geopolitiche. Con il settore petrolifero, in particolare, oggi in bilico tra le rotte tradizionali e le nuove prospettive di collaborazione con gli occidentali.
Le notizie di oggi: in Corea del sud raddoppiate in cinque anni le segnalazioni di abusi sul lavoro. Baghdad invierà 10 milioni di litri di carburante nella Striscia di Gaza. Scuse pubbliche da un’azienda in Malaysia per il logo di una scarpa che ricorda la parola “Allah”. I talebani hanno costruito una cinta muraria attorno alla moschea di Eidgah a Kandahar nel timore di attentati Isis. Mosca ha rallentato il rilascio dei permessi di lavoro ai migranti dall’Asia centrale.