Domani è in programma l’ordinazione episcopale e l’insediamento dell’arcivescovo dei siro-cattolici. Un territorio per anni senza un pastore e sacerdoti permanenti, ma che ha saputo restare vivo come comunità. Con decine di fedeli ha condiviso il sequestro per mesi nelle mani dell’Isis. Il “rinnovamento della formazione teologica e biblica” dei sacerdoti.
Nabil Antaki, medico di Aleppo, attacca le sanzioni occidentali che hanno determinato una risposta “diversa” fra Siria e Turchia all’emergenza. La gente “è disperata”, necessario restituire un tetto agli sfollati. Nelle prime fasi sono mancati macchinari e squadre che avrebbero salvato vite umane. Una “vergogna” per Europa e Stati Uniti.
Il vicario d’Anatolia ha visitato quello che può essere considerato il centro più colpito dal sisma del 6 febbraio. Iniziano a emergere i primi casi di colera ed è forte il rischio di “infezioni sanitarie”. Le persone fuggono, mentre cala l’attenzione dell’opinione pubblica. Sisma e morte in mare dei migranti, come avvenuto ieri in Italia, problemi legati fra loro: serve “visione di insieme”.
L'appello durante un incontro in Vaticano con alcuni giovani sacerdoti e monaci delle Chiese ortodosse orientali. Il racconto di mons. Claudio Gugerotti che ha portato ad Aleppo la vicinanza di Francesco alle vittime del sisma: "Tanti gli anziani soli e privi del necessario. Enormi difficoltà di approvvigionamento nella provincia di Idlib. Superata l'emergenza ricostruire un futuro per tutti".
A Mersin è in costruzione - dovrebbe partire entro fine anno - una centrale nucleare di fabbricazione russa. I favorevoli ricordano che il 20% degli impianti nel mondo sorgono in zone sismiche. E la Rosatom assicura che l’impianto può sostenere un sisma di magnitudo 9. Attivisti e società civile invocano un fronte comune fra governo e opposizioni per bloccare il progetto.
Dopo aver coordinato gli interventi dall’Italia, mons. Bizzeti parte oggi per le zone colpite dal sisma in Turchia. Il timore che il dramma venga “presto” dimenticato, quando i bisogni immediati e futuri sono “enormi”. L’intervento della Chiesa e della Caritas. Il problema dell’aspetto psicologico “che troppo spesso viene sottovalutato”.