A Dušanbe l'arresto eccellente del fondatore di una clinica tagiko-iraniana legato ai vertici della sicurezza nazionale ha fatto gridare i sostenitori del presidente Rakhmon a una congiura per cambiare il corso della politica locale. Alla base del provvedimento un libro che contiene critiche nei confronti di diverse autorità regionali, ma anche tesi sulla superiorità di alcuni cittadini sugli altri in base a caratteristiche etnico-religiose.
Le notizie di oggi: ad Aung San Suu Kyi sono state rifiutate cure esterne. Due panda giganti dello zoo di Edinburgo torneranno alla Cina entro la fine dell'anno. La presidente di Taiwan è partita oggi per una visita ufficiale in eSwatini. Israele ha bloccato l'esportazione di merci da Gaza. Riaperti invece i mercati di frontiera tra Tagikistan e Afghanistan. Le Chiese ortodosse ucraine hanno adottato il calendario gregoriano al posto di quello giuliano.
La denuncia di 200 attivisti dai cinque Paesi della regione riuniti ad Almaty a trent'anni dalle indipendenze delle repubbliche ex-sovietiche. Di fronte alla pesante crisi economica frutto dell'invasione russa dell'Ucraina e alle conseguenze sociali del cambiamento climatico cresce la repressione contro ogni voce critica dei governi.
Le notizie di oggi: Tokyo prevede un impatto significativo dal bando all’importazione di prodotti ittici di Hong Kong e Cina dopo il rilascio delle acque di Fukushima iniziato stamattina. Fallisce anche il secondo lancio di un satellite spia tentato dalla Corea del Nord. Il plauso dei vescovi indiani per l’allunaggio della Chandrayaan-3. Le celebri rocce che si baciano della baia di Halong, in Vietnam, rischiano di collassare. La giunta birmana ha condannato a 20 anni un cantante per un video critico pubblicato sui social.
Secondo dati forniti dal Messico in un anno sono raddoppiati i migranti che dall'Asia Centrale cercano di entrare clandestinamente negli Stati Uniti. Molti sono lavoratori che hanno passaporto russo e fuggono per non essere arruolati e finire al fronte in Ucraina.
Nella mente di Putin la fuga degli americani dalla capitale afghana fece scattare la molla della “grande rivincita”. La Russia invita ormai regolarmente i rappresentanti di Kabul a Mosca per consultazioni, nonostante i talebani siano tuttora considerati “organizzazione terroristica” sgradita. E anche gli altri Paesi ex sovietici sono solidali con il Cremlino nel condannare ufficialmente il governo afghano, considerandolo allo stesso tempo un partner necessario.