I lavori di ricostruzione sono durati oltre un anno. L’intera comunità cristiana, dai greco-melkiti agli evangelici, si è riunita per una giornata di festa. A presiedere la funzione il primate Youssef Absi. Nel conflitto fra armeni e azeri è andata distrutta la storica chiesa di san Giovanni Battista a Shushi.
Le notizie di oggi: almeno 15 palestinesi uccisi in un raid israeliano al campo profughi di Nuseirat. In India i serbatoi di acqua segnano i livelli più bassi degli ultimi cinque anni. Pyongyang lancia razzi “super-large” capaci di colpire Seoul. Abitanti di un villaggio in Laos accusano azienda cinese di inquinare il Mekong.
Le notizie di oggi: solo il 51,7% dei sud-coreani vogliono sposarsi, il 28,3% intende avere “con certezza” figli. Hanoi registra perdite annuali di raccolto per tre miliardi di dollari, in crisi il delta del Mekong. Le elezioni in India in programma fra il 19 aprile e i primi di giugno. Il governo israeliano ha istituito per il 7 ottobre la giornata nazionale annuale in ricordo della “catastrofe”. Il presidente russo Putin rieletto con l’87,17% dei voti.
Le notizie di oggi: Tokyo invia mini-droni e serpenti-robot in uno dei reattori di Fukushima per preparare la rimozione di scorie altamente radioattive. Israele punta a costruire nuovi insediamenti in Cisgiordania, quasi 15mila le unità abitative. La giunta birmana colpisce un mercato nello Stato Rakhine, almeno 12 morti. In Russia aumentano i controlli su telefoni e applicazioni mobili.
Le notizie di oggi: in Russia oltre 400 i manifestanti arrestati per essere scesi in piazza in seguito alla morte di Naval’nyj. Un’indagine rivela che quasi il 70% dei 108 comuni costieri giapponesi a rischio tsunami, sarebbe impreparato ad affrontare la calamità. La polizia tiene con la forza fuori da New Delhi gli agricoltori in protesta. Tornato in libertà Thaksin Shinawatra. Dopo la Cop28 gli Emirati Arabi Uniti fanno il record di esportazioni non legate a beni petroliferi.
A pochi giorni dalla rielezionie plebiscitaria di Aliev i soldati azeri hanno aperto il fuoco accusandoi gli armeni di "provocazione". Pašinyan replica agli ultimatum, mentre si allontanano le prospettive di un accordo di pace. Le nuove rivendicazioni di Baku sull'enclave del Nakhičevan.