Tra la fede ortodossa e il potere esiste un legame essenziale e originario, come mostrava già nell'XI secolo il "Discorso sulla legge e sulla grazia" del metropolita Ilarion, il "manifesto" della fede russa. A parte Filipp II di Mosca, che a fine Cinquecento si ribellò alle carneficine del primo zar Ivan IV il Terribile e venne per questo soffocato nella sua cella monastica, non si conoscono casi di altri oppositori ecclesiastici alle guerre sante dei monarchi.
Gli ultimi dati dell'Agenzia internazionale per l'energia confermano la forte riduzione degli introiti di Mosca per la vendita di gas e petrolio, per l'effetto dei forti sconti imposti da Cina e India. Secondo l'economista Michael Bernstam "il mercato si sta rivelando più efficace delle sanzioni".
Sono già 38 i chierici legati al patriarcato di Mosca che sono stati riconosciuti "colpevoli" di tradimento dai tribiunali di Kiev. Molti stanno chidedno di essere trasferiti in Russia, da dove però non giungono segnali di accoglienza particolarmente favorevoli: nella "guerra ibrdia" della politica ucraina la permanenza di metropoliti, vescovi e sacerdoti "fedeli" nel Paese è un fattore a cui non si può rinunciare.
La Novaja Gazeta documenta come fin dagli anni Novanta e in misura sempre più intensa nel quarto di secolo putiniano siano sorti ben 213 nuovi monumenti a Stalin e centinaia di performance di vario genere per commemorarlo. E questa rievocazione, funzionale al culto della Vittoria, permette oggi a Putin di agire con durezza nella repressione di ogni forma di dissenso.
Mosca fa sempre più affidamento sulle risorse garantite dall'industria estrattiva della regione a nord della Siberia. Nella sola provincia di Mirnyj si trova il 14% di tutta la riserva mondiale di diamanti. ma si tratta di attività che hanno un prezzo ambientale molto pesante in termini di inquinamento dell'aria e dell'acqua. Con benefici economici molto ridotti per le comunità locali.
Se in Ucraina lo scontro è tutto interno all’Ortodossia, sulle rive del Baltico sono le grandi tradizioni cristiane di tutta Europa a contendersi una piccola terra e un piccolo popolo, in cui si concentrano i destini di tutti gli altri. E tra i terreni di scontro c'è anche lo storico monastero femminile Pjukhtitskij che si trova a soli venti chilometri dal confine con la Russia.