Le notizie di oggi: il premier di Singapore in visita ufficiale in Cina, la prima dalla pandemia; i talebani bloccano una marcia di attiviste a Kabul per il diritto delle donne allo studio. Il capo della giunta golpista in Myanmar contro gli “atti di terrorismo” dei gruppi armati in lotta contro l’esercito. Prima manifestazione “controllata” a Hong Kong. In cinque mesi oltre 25mila russi hanno raggiunto gli Stati Uniti attraverso la frontiera messicana.
I cinesi lanciano il nuovo formato 5+1 per il dialogo con le repubbliche ex sovietiche della regione. L’attenzione per le campagne comunicative in Kirghizistan. Il rischio di essere trascinati nella competizione geopolitica tra Occidente e il duo Cina-Russia.
La storia non ha insegnato nulla, altrimenti non ci sarebbero più guerre da molti secoli. Ma mentre ci si chiede come riuscire finalmente a far cessare il fuoco, si può comunque trovare ispirazione in una data lontana, quando nel 1686 si mise fine alla guerra tra il regno dello zar di Russia e quello polacco-lituano della Reczpospolita.
Il patriarca ecumenico Bartolomeo I appoggia la creazione di una nuova giurisdizione ecclesiastica in terra lituana. Darà autonomia agli ortodossi lituani che non vogliono più dipendere dal patriarcato moscovita. Analogia con la Chiesa autocefala ucraina fondata nel 2018. Una risposta al sostegno del patriarca Kirill alla guerra putiniana contro l’Ucraina.
Lo “zar” russo enfatizza accordo sulla costruzione di Power of Siberia 2 entro il 2030. Pechino non lo cita nella dichiarazione finale. La Cina è pronta ad acquistare più gas russo a prezzi scontati, ma vuole mantenere i suoi tradizionali fornitori. Cinesi già in trattative con i turkmeni per una seconda condotta.
Alcuni gruppi cosacchi rivendicano una propria entità indipendente da Mosca. Il rischio disgregazione è uno degli effetti della guerra russa all’Ucraina. I primi tentativi di uno Stato cosacco dopo la rivoluzione bolscevica. Difficile stabilire quanti siano gli appartenenti alla comunità.