Il 68enne sociologo russo è uno dei più illustri prigionieri politici di Putin, ma lo era stato già nell’Urss di Brežnev. Dal lager egli dichiara di sentirsi più libero di esprimere le proprie opinioni. Egli sta scontando una condanna a cinque anni per “giustificazione del terrorismo” in riferimento alle sue critiche per la guerra. Peggiorano le condizioni di salute in carcere.
Baku uno dei primi candidati a formare un anello decisivo di questa nuova catena. L’interesse Usa verso la regione post-sovietica aumentato dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Washington vuole saldare l’asse da Israele fino all’India in chiave anti-cinese. Un’alleanza economica, politica e perfino militare contrappeso strategico all’asse anti-occidentale di Mosca e Pechino.
L'intreccio tra gli scandali a Kiev e le sempre più frequenti discussioni sull'uscita di scena di Zelenskyj. Giustizia e trasparenza, “purezza” e punizione dei colpevoli appaiono come le priorità da ritrovare sotto le macerie della guerra che continuano ad accumularsi.
In un articolo il capo dell’amministrazione presidenziale per il monitoraggio e le analisi dei processi sociali stigmatizza quanti teorizzano "uno Stato completamente post-russo". E annuncia l’imminente approvazione di una nuova legge sull’educazione patriottica, che impegnerà tutti gli organi del potere, le istituzioni educative e altre strutture sociali dello Stato
Credere nella Russia non significa automaticamente credere in Dio e nei dogmi religiosi, appartenere alla Chiesa ortodossa non comporta necessariamente frequentare le celebrazioni liturgiche, sostenere i “valori tradizionali” non si traduce automaticamente nell’assunzione dei dettami del catechismo.
Dal 2017 il parroco della cattedrale di Svjato-Onežskij sulle coste russe dell’Artico aveva avviato trattative con il sindaco norvegese di Vardø per costruire una cappella ortodossa russa sull’isola dei pescatori. Ma quando nei progetti è spuntata una costruzione imponente alta 17 metri in mezzo ai grandi radar della Nato, il consiglio comunale ha rifiutato di concedere il permesso nonostante le generose offerte russe di sussidi.