Tre soldati thailandesi sono rimasti feriti durante un'operazione di pattugliamento al confine con la Cambogia. Bangkok accusa Phnom Penh di aver piazzato nuove mine antiuomo, in violazione della Convenzione di Ottawa, mentre il governo cambogiano parla di un ordigno risalente alla guerra del Vietnam. Il caso riporta al centro l’uso degli ordigni. Nonostante anni di sforzi e migliaia di vittime civili, la Cambogia ha rinviato al 2030 l’obiettivo di diventare “mine-free”, aggravato anche dal taglio dei fondi per la cooperazione USA.
I transiti lungo gli 800 chilometri di confine restano di fatto chiusi mentre la Cambogia ha annunciato la leva obbligatoria del 2026. Dietro allo scontro le situazioni interne dei due Paesi, entrambi posti di fronte a forti pressioni nazionaliste e dove i comandi militari hanno ampi interessi e potere. Tribunale di Bangkok annuncia per il 22 agosto il verdetto su Takhsin Shinawatra.
Per il premier Hun Manet è un “dono significativo” della Cambogia al mondo e un simbolo di “memoria, riconciliazione, giustizia”. I siti comprendono il carcere M-13, il Museo del Genocidio di Tuol Sleng (S-21) e il Centro del Genocidio di Choeung Ek. La decisione presa durante la 47ª sessione del Comitato a Parigi.
Depositato in parlamento un disegno di legge che andrà in discussione già l'11 luglio, scontata l'approvazione in un contesto dove è stata già cancellata ogni voce di dissenso. Il premier Hun Manet cita "134 Paesi che nel mondo hanno norme simili". Preoccupazione per le persone detenute per reati di opinone e per i leader dei partiti di opposizione che vivono in esilio.
Il nuovo vicario apostolico coadiutore della capitale cambogiana, nominato ieri da Leone XIV, racconta ad AsiaNews le sfide della piccolissima Chiesa locale rinata dopo la persecuzione dei Khmer rossi che cinquant'anni fa uccisero anche mons.Samar, l'unico vescovo locale prima di lui. L'eredità dei martiri, l'inculturazione, l'incontro coi buddhisti ma anche l'individualismo portato dal diffondersi dei dispositivi digitali tra le priorità pastorali.
Il secondo partito della coalizione di governo pronto a lasciare la maggioranza e il Pheu Thai. Le turbolenze innescate dal colloquio (registrato) fra la premier Paetongtarn e l'ex leader cambogiano, in cui si è parlato dei recenti scontri fra eserciti al confine. Il Paese aperto a tutti gli scenari, da nuove alleanze all’uso della forza dell’esercito.