Sul duro scontro innescato dal tentativo del presidente Yoon di proclamare la legge marziale, Radio Azattyk ha raccolto le opinioni dei kazaki che (coi documenti in regola o meno) lacorano nella capitale coreana. Nelle loro voci la speranza che un cambio al vertice del Paese renda più semplice anche per loro la vita nel Paese.
Il Partito democratico ha definito un "atto illegale e incostituzionale" il tentativo del governo di passare il potere al primo ministro e al capo del partito, mettendo in disparte il presidente Yoon Suk-yeol. Per ora il People Power Party al governo, però, non ha offerto soluzione allo stallo politico. Mentre l'opposizione sta cercando di forzare il braccio di ferro attraverso le vie legali.
Bloccata uscendo dall'aula la mozione di impeachment contro il presidente che ha provato a instaurare la legge marziale. Nel primo discorso dopo la convulsa notte del 3 dicembre Yoon l'ha definito un gesto di "disperazione", impegnandosi a non ripeterlo. Anche il People Power Party ritiene le dimissioni "inevitabili", ma sta prendendo tempo cercando di negoziare un'uscita di scena meno traumatica. Le opposizioni però non ci stanno e porteranno di nuovo in discussione la messa in stato di accusa, appellandosi alla piazza.
Fissata per il pomeriggio coreano di domani la discussione sull'impeachment di Yoon. All'opposizione bastano 8 voti dal People Power Party per la messa in stato di accusa, resa più probabile dopo le notizie sulla volontà di far arrestare gli altri leader politici la notte del tentato colpo di mano. In caso di approvazione la parola passerebbe alla Corte costituzionale, dove però sono in carica solo sei giudici su nove (quattro dei quali nominati dall'attuale presidente).
L'opposizione ha presentato una mozione di impeachment che verrà votata nei prossimi giorni. Accusati anche il ministro dell'Interno e della Difesa, che avrebbero collaborato a imporre la legge marziale. Società civile in piazza chiede le dimissioni del presidente.
Nei giorni scorsi oltre 1.400 sacerdoti sudcoreani avevano lanciato l'allarme per la democrazia chiedendo apertamente l'impeachment del presidente. I religiosi avevano definito Yoon un "uomo di menzogna" e un "uomo di violenza", "incapace di capire il suo ruolo e di rispettare il potere". I parlamentari nella notte votano contro il provvedimento e chiedono la rimozione del presidente.