Trump annuncia la tregua, ma Israele accusa Teheran - che nega - di averla violata e promette nuovi attacchi. Mons. Nahra racconta una nazione ancora “paralizzata” per un conflitto “permanente” e che si scopre vulnerabile ai missili. La vicinanza ai cristiani in Siria, vittime della violenza confessionale. Servono persone “radicate nella speranza”. L’attesa per il ritorno dei pellegrini.
Ad AsiaNews il card. Dominique Mathieu condivide il secondo racconto del suo “diario di guerra”. Nel fine settimana l’ingresso degli Stati Uniti, che hanno bombardato tre siti nucleari. Il susseguirsi di attacchi e contrattacchi "fa temere il peggio, portando a credere che non ci siano più limiti, che tutto sia possibile e giustificabile". "Esporre il corpo eucaristico di Gesù sotto il fragore delle salve di colpi, ristabilisce il silenzio nella mente e manifesta che, anche se il mare è agitato, lui è a bordo e placa la tempesta".
Un blocco iraniano del principale snodo marittimo per il petrolio e il gas mondiale avrebbe dure ripercussioni sui mercati asiatici, dalla Cina all’India, fino a Giappone e Corea del Sud. Mentre i prezzi del greggio iniziano a salire, molti dubitano che Teheran possa realmente attuare le minacce perché danneggerebbe Pechino, rischiando di restare ulteriormente isolata.
Maryam Marof Arwin, fondatrice del Purple Saturdays Movement, denuncia su AsiaNews le condizioni spesso disumane dei profughi afghani in Iran, aggravate dai recenti bombardamenti israeliani nei quali si conta già almeno una vittima tra chi è fuggito da Kabul. Donne, bambini, dissidenti e attivisti rischiano la vita se rimpatriati, ma anche in esilio affrontano fame, precarietà e discriminazioni. “Serve una collaborazione tra difensori dei diritti umani e il rispetto del diritto umanitario”, dice l'attivista.
In Medio oriente è diretto il 25% del totale delle esportazioni di tè. E il 60% delle rimesse private viene dagli 1,5 milioni di migranti che lavorano nella regione. Un calo del 5% degli ordini potrebbe costare fino a 75 milioni di dollari all’anno. L’attenzione puntata sullo Stretto di Hormuz per possibili blocchi da parte di Teheran.
L'Azerbaigian si trova in prima linea rispetto allo scontro tra Israele e l'Iran, con il suo ruolo ambivalente di partner strategico di Tel-Aviv e relazioni complesse e contraddittorie con Teheran. Ma anche la vicina Armenia esprime apertamente il timore che il conflitto possa durare a lungo, coinvolgendo anche i Paesi della regione.