Durante un incontro ospitato dalla Conferenza episcopale indonesiana, i rappresentanti delle principali fedi del Paese hanno espresso forte preoccupazione per le violenze e le restrizioni subite dalle minoranze religiose e hanno chiesto la revisione del decreto del 2006 sui luoghi di culto e un intervento deciso delle autorità da parte del governo.
L’amnistia concessa al segretario generale del Partito democratico indonesiano di lotta (PDIP), Hasto Kristiyanto, e l’abolitio criminis per l’ex ministro Thomas Lembong sono viste come un segnale di riavvicinamento tra il presidente e l'opposizione. Attivisti e giuristi denunciano un “precedente pericoloso” e accuse di opportunismo politico, mentre la leader del partito, Megawati Soekarnoputri, annuncia il sostegno parlamentare all'amministrazione.
Preoccupazione tra i cristiani indonesiani per una casa che ospitava il culto domenicale presa di mira da vicini musulmani intolleranti. Per il sindaco si tratterebbe solo di un "malinteso" tra residenti. Lettera aperta del reverendo Fu Kwet Khiong al presidente Prabowo: "È la coscienza della nazione stessa a essere ferita. La tolleranza religiosa sia politica reale, non solo retorica".
Oltre 20mila fedeli hanno partecipato alla grande festa per l’anniversario dell’arcidiocesi, culla di iniziative spirituali e sociali divenute modello per tutta la Chiesa in Indonesia. Il card. Suharyo ha ringraziato il lavoro svolto a Semarang "per la sua eredità viva di servizio e missione".
Il presidente Prabowo Subianto ha annunciato ieri che i piccoli atolli passeranno da Sumatra settentrionale ad Aceh, mettendo fine a una lunga disputa. La questione riguarda i ricchi giacimenti di gas che sono stati scoperti al largo delle isole, ha ammesso anche il governatore della regione conservatrice. Prabowo cerca un maggior consenso nella regione.
Il riferimento è alla “tragedia nazionale” che ha coinvolto soprattutto le donne cinesi-indonesiane e conclusa con le dimissioni dell’allora presidente Suharto. Per Fadli Zon le accuse di violenza sessuale non sono “comprovate”. Proteste in patria e all’estero. La Commissione ricorda i risultati dell’inchiesta, che sono “documenti ufficiali” dello Stato.