Tra i fondatori del movimento indipendentista, oggi è tornato a ricoprire la carica dopo aver vinto le elezioni del 19 marzo con il 62% delle preferenze. Tante però le sfide che dovrà affrontare, dallo sviluppo delle infrastrutture alla pacificazione del Paese.
Il 72enne premio Nobel per la pace - già presidente dal 2007 al 2012 - ha vinto con il 62% dei voti sul capo dello Stato uscente Francisco "Lu Olo" Guterres. A vent'anni dall'indipendenza la sfida di far uscire Timor Est dalla paralisi delle contrapposizioni politiche, mentre il 42% della popolazione resta sotto la soglia di povertà.
Il premio Nobel per la pace nel 1996 è in testa con oltre il 45% dei voti. Se nessun candidato dovesse ottenere la maggioranza il ballottaggio si terrà il 19 aprile. Già presidente dal 2007 al 2012, Ramos-Horta ha lottato per l'indipendenza della nazione dal dominio portoghese prima e indonesiano poi.
Le notizie di oggi: a San Pietroburgo e altre città russe continuano le proteste contro la guerra in Ucraina, centinaia gli arresti; Israele toglie ai russi la proprietà della chiesa di Alexander Nevsky a Gerusalemme; il partito di maggioranza in Georgia vuole accelerare l’ingresso nella Ue; entro fine anno il papa visiterà Timor Est.
“Non possiamo nasconderci che in questo tempo, oltre alla pandemia, si diffonde l’’infodemia’, cioè la deformazione della realtà basata sulla paura, che nella società globale fa rimbombare echi e commenti su notizie falsificate se non inventate”. “Le fake news vanno contrastate, ma sempre vanno rispettate le persone, che spesso senza piena avvertenza e responsabilità vi aderiscono”. “La verità non è mai solo un concetto riguardante il giudizio sulle cose. La verità riguarda la vita intera”,
L’umiltà “unica via per arrivare ad adorare Dio nella stessa casa, attorno allo stesso altare”. Attorno a Gesù “in Cielo, brillano insieme, senza distinzioni di confessione, moltissimi martiri: essi indicano a noi sulla terra una via precisa, quella dell’unità!”.