Il viaggio del pontefice in Bahrein e due forum interreligiosi hanno rilanciato il tema del confronto, fra fedi diverse e interno all’islam. Pace e riconciliazione fra le due anime del mondo musulmano necessarie per la stabilità. Anche l’imam di al-Azhar lancia un raro appello al dialogo interno. L’analisi e le prospettive future nell’intervista al docente ed esperto Saad Salloum.
Alla famiglia dell'attivista sciita Mohammed Ramadhan è stato permesso per la prima volta dopo anni di entrare in contatto fisico col proprio congiunto durante una visita. Il suo caso era stato tra quelli sollevati in occasione del viaggio del pontefice: la sua condanna a morte sarebbe legata a una confessione estorta con la tortura. La moglie resta preoccupata per la sua salute.
Nell'udienza generale Francesco ha ripercorso la visita dei giorni scorsi rispondendo alla domanda: perché visitare un Paese a grandissima maggioranza islamica? "Il dialogo è l'ossigeno della pace. I cristiani del Golfo ci invitano a dilatare gli orizzonti e dedicarci alla conoscenza degli altri". Il ricordo dell'arcivescovo ortodosso di Cipro Chrysostomos, "pastore lungimirante".
La testimonianza della religiosa che ha introdotto l’incontro con papa Francesco a Manama: “Ci impegniamo nel ministero delle carceri, visitiamo ospedali, malati e famiglie bisognose. E in un mondo che intorno a noi cambia a passi da gigante, educhiamo i giovani delle famiglie migranti a seguire Gesù”.
Di rientro dal Bahrein, il pontefice ha lanciato un appello alla classe dirigente del Paese dei cedri. Il patriarca maronita auspica che il papa venga “ascoltato”. Il viaggio apostolico cancellato e mai riprogrammato. Restano la vicinanza e la preghiera per la nazione e il suo popolo.
La messa celebrata allo stadio “il momento più commovente”. Visibile “l’entusiasmo” di decine di migliaia di fedeli. La “dedizione” della comunità locale nella preparazione della visita. Le sofferenze fisiche del pontefice, il suo “essere fragile” ha toccato il cuore anche dei musulmani.