Oggi l’ortodossia in Russia si caratterizza sempre più come una religione a parte, che mantiene l’aspetto formale del cristianesimo di rito slavo-orientale, e allo stesso tempo si estende sempre più ad altre confessioni “patriottiche”, fino ad associare anche l’islam e il buddismo nell’unica espressione della patria trinitaria.
Il comandante del battaglione Akhmat continua a diffondere video e messaggi per i suoi 300mila follower. Dagli inizi degli scontri a Kursk tutti lo citano in Russia e lo invitano sempre più spesso nei vari talk-show di propaganda bellica.
Cercando di non limitarsi a ripetere le affermazioni della solita propaganda di Stato nel contesto del conflitto universale tra la Russia e l’Occidente, il patriarca di Mosca qualche giorno fa a San Pietroburgo ha voluto approfondire con argomenti filosofici e letterari le motivazioni per cui la Russia si sente oggi chiamata a diffondere i “grandi valori” a cui la società universale avrebbe deciso di rinunciare.
Papa Francesco ha nominato il gesuita tedesco Stephan Lipke, 49 anni, come vescovo ausiliare della diocesi della Trasfigurazione a Novosibirsk, accanto a mons. Joseph Werth, l'ultimo ancora in carica tra i tre vescovi nominati nel 1991, quando furono ripristinate le strutture cattoliche in Russia. Un compito importante in un periodo particolarmente delicato per la storia politica e religiosa del Paese.
Gli economisti russi ed ex-sovietici all’estero si interrogano sulle ostentazioni di ottimismo di Mosca su un grande sviluppo grazie alle relazioni con l'Oriente. Ma le compagnie petrolifere sono sempre più gravate di prelievi fiscali per finanziare la guerra e il sempre più difficile accesso alle nuove tecnologie rendono ogni giorno più evidente un degrado generale dell’economia.
Isljam Tokhlu, capo del centro culturale dei tatari di Crimea, sulle preghiere in favore dei "combattenti dell'operazione militare speciale": "Sono un elemento estraneo alla tradizione musulmana al servizio di armate di occupazione. E anche la giustificazione con la difesa dei valori tradizionali contro l'Occidente difficilmente si può applicare al contesto caucasico".