Al piccolo arcipelago del Pacifico, chiamato così perché si pensava ospitasse le miniere di re Salomone, in realtà manca tutto: ospedali, infrastrutture, aeroporti. La Cina, offertasi di portare un certo grado di sviluppo, è accolta come liberatrice. Ma schierarsi non è la soluzione, commenta ad AsiaNews mons. Luciano Capelli.
Sipri: Cina e India seguono gli Usa nella spesa militare. Nel 2021 i cinesi arrivati a 293 miliardi dollari (+4,7%). L’esborso per la difesa di Delhi tocca i 76,6 miliardi. Trend verso l’alto anche per Giappone e Australia. Dopo quattro anni torna ad aumentare il budget militare iraniano. In Qatar crescita del 434% rispetto al 2010.
Il segretario generale della Conferenza episcopale della Papua Nuova Guinea commenta l’accordo per dirottare i richiedenti asilo firmato la scorsa settimana da Londra con Kigali: “Un esercizio spietato che in Oceania abbiamo già visto attuare dall’Australia nel 2013. Diventerà un inferno per chi cercava di fuggire da posti come l’Iran, l’Iraq o l’Afghanistan come è già accaduto qui”.
L’iniziativa rientra in Aukus, il patto militare tra i tre Paesi in chiave anti-cinese. Prevista anche una collaborazione sui droni sottomarini. Australiani annunciano spesa di 2,6 miliardi di dollari per nuovi missili. Accusa cinese: Washington, Londra e Canberra fomentano la corsa agli armamenti. Gli Stati Uniti vendono altre armi a Taiwan.
Siglata intesa militare con la Cambogia. Concluso un discusso accordo di sicurezza con le Isole Salomone. Australia: la Cina ha stabilito 20 punti di presenza militare nel Mar Cinese meridionale, potrebbe fare lo stesso nel Sud Pacifico. Pechino ha militarizzato anche aree contese sul confine himalayano.
Fa discutere il Pacifico il trattato sulla sicurezza che il premier Sogavare starebbe concludendo con Pechino. Australia e Nuova Zelanda temono apra la strada a una base cinese nelle Isole Salomone. Mons. Capelli: "La gente non viene consultata. Non vedo minacce o nemici esterni che richiedano interventi di superpotenze".