Ad AsiaNews il card. Sako ripercorre i giorni del Conclave vissuti accanto e il primo incontro “molto importante” dopo l’elezione a pontefice. La “situazione complicata” dei cristiani in Medio Oriente che soffrono per la “mancanza di stabilità” anche se “la sicurezza è migliorata”. Le prime parole del cardinale a papa Prevost: “Contiamo su di lei”.
P. Romanelli sottolinea il “legame forte” fra i cristiani della Striscia con il pontefice e il predecessore. Agli appelli alla pace si accompagna il “forte accento” sulla condizione di “grave carestia” che è diffusa. L’esercito israeliano prosegue l’offensiva, Netanyahu apre all’ingresso parziale di aiuti dietro pressioni Usa. La speranza più grande: “poter vivere nella nostra terra”.
L'udienza in Vaticano alle delegazioni ecumeniche e ai rappresentanti delle altre fedi giunti a Roma per l'inizio del ministero di Leone XIV. Prima dell'incontro un'udienza privata con il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo. Sottolineata la concomitanza tra l'elezione e i 1700 anni del Concilio di Nicea: "L'unità tra noi non può essere che nella fede". Agli ebrei: "Anche in questi tempi difficili, segnati da conflitti e malintesi, continuiamo con slancio il nostro dialogo prezioso”.
L'arvivescovo di Goa e presidente della Federazione delle Conferenze episcopali dell'Asia commenta ad AsiaNews l'omelia di inizio pontificato di papa Prevost: "Amore per tutti, unità nella diversità, vicinanza ai poveri e alle culture: non può che essere questo il nostro modo di essere Chiesa. Lo aspettiamo nella nostra amata India. E lo inviteremo all'Assemblea della Fabc in programma nel 2026 in Malaysia"
L'omelia della Messa nella quale papa Prevost questa mattina ha inaugurato solennemente il suo pontificato: "In un mondo ferito dall’odio, dalla violenza, dai pregiudizi, dalla paura del diverso, da un paradigma economico che sfrutta le risorse della Terra ed emargina i più poveri, vogliamo essere un piccolo lievito comunione e fraternità che dice: guardate a Cristo e troverete la pace”.
Ricevendo in udienza la Fondazione Centesimus Annus il pontefice ha tracciato il significato del magistero sociale nel contesto delle tante sfide nel mondo di oggi. "Dottrina non è opposto di dialogo. Non c'è dottrina senza vicinanza alle persone e alle situazioni. Immorale l’indottrinamento che impedisce il giudizio critico. Vi raccomando di dare la parola ai poveri".
Una fonte di AsiaNews racconta dalla Cina continentale l'elezione di un pontefice nato proprio in quel Paese che per la propaganda di Stato è l'antagonista di fronte al quale ostentare sempre la superiorità di Pechino. Ma lo sguardo aperto dei cattolici cinesi verso Leone XIV testimonia, ancora una volta, che credere è libertà. E che un cinese non diventa cattolico se prima non ha accettato, interiorizzato e quindi si è liberato della “tensione internazionale” che questo comporta
L'incontro in Aula Paolo VI con i rappresentanti dei media che da Roma hanno raccontato la morte di Francesco e il conclave. “La sofferenza dei giornalisti imprigionati interpella la coscienza delle nazioni e della comunità internazionale”. Rilancia l'invito di Bergolio a "disarmare la comunicazione da pregiudizi, rancori, fanatismo e odio". Sul viaggio in Turchia per i 1700 anni del Concilio di Nicea ha risposto: "Lo stiamo preparando".
Cura del creato e superamento delle divisioni erano stati i temi al centro dell’ultimo viaggio apostolico del pontefice argentino nel settembre dello scorso anno. Già dal nome il successore richiama l’attenzione della Chiesa sulle “cose nuove” e le sfide del presente. La sacralità della vita e la missione di costruire ponti nella società.
Leone XIV in Perù la missione l'ha vissuta per primo, a lungo, come ragione di vita: è un fatto nuovo per un pontefice. Ha già parlato in maniera controcorrente dell'autorità come di uno "sparire perché rimanga Cristo". La scelta del nome denota libertà da condizionamenti e attese, ma anche radicamento in una storia di fede millenaria. Scelto per le sue qualità umane: sbaglia chi si affretta a incasellarlo in logiche geopolitiche.
L'arcivescovo emerito di Mumbai, rappresentante dell'Asia nel Consiglio dei cardinali di papa Francesco, ad AsiaNews sul nuovo papa: "Porta speranze, apertura e spinta missionaria a tutto il mondo. Un pastore plasmato da sant'Agostino quando afferma che la Chiesa deve illuminare 'le notti oscure di questo mondo''".
Il pontefice ha presieduto la Messa Pro Ecclesia con i cardinali elettori. Brevi parole a braccio in inglese ai presenti e poi la lettura del testo in italiano, aprendo il suo cuore missionario. L'invito a una testimonianza gioiosa in una realtà segnata da "ateismo di fatto", con la fede sostituita da "tecnologia, denaro, successo". Citando Sant'Ignazio: "Chi ha autorità nella Chiesa sparisca perché rimanga Cristo" .
Come per la morte di papa Francesco gli organismi ecclesiali controllati dal Partito comunista cinese pubblicamente non possono andare oltre i rapporti diplomatici, a differenza della gioia delle loro comunità per il nuovo pastore. Il nodo dei due vescovi già eletti nelle scorse settimane, primo test per Prevost sull’Accordo. Il presidente Lai da Taiwan: insieme per promuovere pace e giustizia.
Vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli del Pakistan esprimono gratitudine e speranza per l’elezione di papa Leone XIV. Giovani, insegnanti e seminaristi sperano in un pontificato segnato dalla pace, dal dialogo e dalla vicinanza agli ultimi e agli emarginati, come i cristiani che anche in Pakistan vivono situazioni difficili.
La famiglia religiosa di cui il nuovo pontefice è stato per 12 anni priore generale ha una lunga storia di presenza missionaria nel continente a partire dalla basilica del Santo Nino di Cebu. I confratelli in India e in Indonesia lo definiscono "un uomo profondamente spirituale, capace di ascoltare". Nello stemma una frase di Agostino e il cuore ardente trafitto da una freccia sopra un libro, simbolo dell'ordine.
Il cardinale Prevost, figlio spirituale di sant'Agostino, è stato eletto papa proprio nel giorno in cui la Chiesa celebrava la festa liturgica dei martiri dell'Algeria, tra cui ci sono anche due monache agostianiane. E nella descrizione della pace "disarmata e disarmante" del Risorto proclamata dal nuovo pontefice nella sua prima benedizione urbi et orbi è risuonato l'eco della preghiera lasciata scritta da Christian de Chergé, il priore di Tibhirine.
Nato a Chicago è il primo pontefice originario del Nord America ma è stato vescovo a Chiclayo e ha anche la cittadinanza peruviana. Per due mandati è stato priore generale degli Agostinaini, ordine religioso presente anche in molti Paesi dell'Asia. Papa Francesco lo aveva poi chiamato a Roma nel 2023 come prefetto del dicastero per i Vescovi. "La mia vocazione come quella di ogni cristiano è essere missionario, annunciare il Vangelo là dove uno si trova".
Ilconclave ha eletto il cardinale statunitense Robert Prevost, 69 anni, già prefetto del dicastero per i Vescovi dopo essere stato missionario in Perù. “Dio ama tutti, aiutateci a costruire ponti di dialogo per essere raggiunti dal Suo amore. Vogliamo essere Chiesa sinodale, che cammina, cerca sempre la pace, la carità, per essere vicini specialmente a coloro che soffrono”.