Dal 4 al 6 settembre Pechino ospita il Forum on China-Africa Cooperation (Focac), primo grande evento post-Covid nella capitale. Sempre più aziende cinesi hanno sviluppato partnership e collaborato con i governi e le imprese del continente. Una risposta alle politiche protezioniste di Bruxelles e Washington, ma anche per l’Africa vi è un rischio “dumping”.
L’ex-ministro degli Esteri Kamilov analizza il ruolo dell’Uzbekistan nella regione in una prospettiva di stabilità e sviluppo. Dalle frontiere chiuse del recente passato al processo di “riavvio delle relazioni”, con conseguente crescita di scambi commerciali e investimenti. Il ritorno ai tempi della Grande Via della Seta.
Alla vigilia dell’incontro tra la presidente Boluarte e Xi Jinping il governo peruviano ha ritirato la causa legale per l’apertura a più società. A novembre l’inaugurazione di quest’infrastruttura che consentirà l’accesso diretto nella regione per le più grandi porta-container dall’Asia. Pressioni anche per una nuova strada transamazzonica che collegherebbe questo scalo al Brasile.
Memorandum con Bishkek e Tashkent per il collegamento tra Kashgar e Andijon che accorcerà il tragitto terrestre delle merci cinesi verso l'Europa e il Golfo Persico, tagliando fuori la Russia. Il presidente Xi Jinping: "Una dimostrazione di determinazione” sulla Belt and Road Initiative.
L'ex portavoce Bilal Kalimi arrivato a Pechino, anche se il ministero degli Esteri cinese parla di ulteriori passi necessari per "relazioni diplomatiche piene". La mossa arriva a poche settimane dalla partecipazione del governo di Kabul al Forum della Belt and Road Initiative.
Lo Sri Lanka lega sempre di più la sua fragile economia alla Cina: dopo l’accordo sul debito con la Export-Import Bank of China, Wickremesinghe si è detto pronto a far crescere il corridoio diretto con Pechino saltando l'India. Occasione per “scoprire le carte” sul tema è stato il viaggio sull'isola della consigliera di Stato Shen Yiqin, inviata speciale del presidente Xi Jinping.
Appena eletta la nuova amministrazione di Buenos Aires mette già in dubbio l'ingresso nel forum delle economie emergenti sostenuto da Xi Jinping, previsto per il 1 gennaio. In campagna elettorale Milei aveva marcato la distanza politica. Prudente la reazione di Pechino che può gettare sul piatto i rapporti economici tra i due Paesi: l'anno scorso il 92% della soia e il 57% della carne argentina hanno preso la via della Cina.
Dal Forum della Belt and Road Initiative a Pechino il presidente russo non sembra aver portato a casa nuovi accordi concreti, ma solo la riaffermazione della sfida dell'Eurasia all'Occidente. Pechino ha aumentato gli scambi commerciali con Mosca del 30% ma continua a non riconoscere l'annessione della Crimea e degli altri territori. Il pantano attuale ucraino è la situazione ideale per la Cina.
Al Forum di Pechino il governatore ha magnificato le potenzialità di Hong Kong come snodo finanziario e logistico per i Paesi coinvolti nella "nuova via della sete di Xi Jinping". Un tentativo per raccogliere "risultati" da contrapporre al declino che la dura repressione delle proteste del 2019 e la stagione del Covid hanno portato con sé.
Nel Forum per il decennale della Belt and Road Initiative davanti ai rappresentanti di 130 Paesi il presidente della Repubblica popolare ha delineato un piano in otto punti con meno investimenti sui grandi progetti infrastrutturali. Oltre a Putin presente anche il ministro del Commercio dei talebani. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi: "Pechino favorevole a un organismo Onu per il governo dell'Intelligenza artificiale".
La Cina ha respinto le richieste di un maggiore coinvolgimento finanziario in progetti energetici e infrastrutturali a causa dell'aumento degli attentati e dell'insicurezza sulle sorti del governo. Alcuni esperti sostengono che i flussi di denaro potrebbero riprendere dopo le elezioni parlamentari del prossimo anno, ma l'economia pakistana è sempre a rischio di default e Pechino sta rivalutando le possibilità di guadagni a lungo termine dal China-Pakistan Economic Corridor.
Pechino è pronta ad avviare i lavori di costruzione di una seconda base (militare) oltremare dopo Gibuti e punta sull’isola. L’obiettivo è di espandere le potenzialità in ambito marittimo e contrastare l’egemonia statunitense nel settore. L’allarme dell’India che teme lo spionaggio cinese. A favorire le mosse del dragone l’ingente debito accumulato da Colombo.
A Šakhritus - nella regione al confine tra Tagikistan, Uzbekistan e Afghanistan - inaugurata una grande stazione scientifica dell'università di Lanzhou per lo studio dell'ambiente e dei clima nei Paesi della Belt and Road Initiative. Uno snodo della più ampia rete LiDar. I sospetti sul possibile uso di queste strutture per attività di spionaggio.
Il 27% del territorio è oggi arido a causa del peggioramento della qualità del suolo, con rischi pesanti sulla sicurezza alimentare. In aumento anche le tempeste di sabbia. A un recente forum tenutosi nella Mongolia Interna, il presidente ha rilanciato l'impegno per la "Grande muraglia verde" con l'obiettivo di portare la superficie forestale al 30%. Una partita che ha riflessi anche fuori dalla Cina andandosi a intrecciare con la Belt and Road Initiative.
Una nuova autostrada "made in China" attraverserà l’impervio vallo di Rikoti nella Georgia centrale. Pechino sta assumendo un ruolo da grande protagonista nella vita del Paese, tradizionalmente diviso tra l’influenza di Mosca e quella dei Paesi occidentali.
Il governo dello Sri Lanka ignora gli avvertimenti degli Stati Uniti e le preoccupazioni dell’India in termini di sicurezza. L’ultimo finanziamento, di quasi 400 milioni di dollari, vuole sostenere la realizzazione di un complesso portuale nella capitale. La Cina leader globale nel settore del commercio marittimo.
Astana ha prolungato il periodo della libera permanenza senza visto d’ingresso per i cittadini cinesi, Biškek si appresta a fare altrettanto. Il 18 e 19 maggio Xi Jinping incontra a Xi'an i presidenti delle repubbliche ex-sovietiche. Pechino punta al rilancio della Belt and Road Inititive che rischia di arenarsi. Ma gli attivisti locali protestano per la repressione nel vicino Xinjang, con cui esistono legami profondi.
Considerato la "batteria del sud-est asiatico", grazie alle sue dighe produce energia elettrica per tutta la regione, ma ha un debito pari al Pil annuo, per metà contratto con la Cina. Il Paese ha una grande importanza strategica, ma non può chiedere prestiti all'esterno.
Gli indonesiani rischiano di perdere il controllo di una ferrovia sull’isola di Giava finanziata dai cinesi. I ritardi nella costruzione hanno portato a costi extra. Gli investitori dalla Cina chiedono garanzie pubbliche. Si ripete il caso Sri Lanka. Il governo Widodo vuole il dimezzamento dei tassi d’interesse. Critici: il progetto doveva andare al Giappone.