I cinque Paesi della regione moltiplicano gli acquisti dalla Turchia, dalla Cina, dalla Russia e dall’Iran di questi dispositivi sempre più utilizzati anche nei conflitti e stanno aprendo linee di produzione propria in accordo con i partner stranieri. I sospetti sulle triangolazione che permetterebbero di rifornire la Russia aggirando le sanzioni.
Dall'inizio di luglio tutti i profughi fuggiti dal regime talebano nel 2021 stanno ricevendo sms con l'ingiunzione di lasciare il Tagikistan entro 15 giorni. Destinatari anche quanti vivono nel Paese legalmente e molti ex collaboratori del governo filo-occidentale di Kabul. Testimonianze su uomini, donne e bambini caricati su piccoli autobus. Una stretta che si aggiunge alle altre contro gli esuli afghani già in atto da tempo in Pakistan e in Iran.
Pur senza arrivare al riconoscimento politico completato da Mosca, il Kazakistan ha firmato un'intesa coi talebani per un'importante linea ferroviaria. Anche Uzbekistan, Kirghizistan e Turkmenistan stanno promuovendo accordi con la benedizione di Pechino. Unica eccezione resta il Tagikistan, dove pesa ancora la questione delle discriminazioni della minoranza tagica in Afghanistan.
Un concorso promosso dalle rispettive emittenti ha scelto gli atleti più rappresentativi di ciascuno dei cinque Paesi. Dal judoka rifiutato dai russi e salito sul podio alle olimpiadi per il Tagikistan al calciatore uzbeko che gioca in Premier League e ha trascinato la sua nazionale alla qualificazione mondiale. Fino al kazako scopertosi maratoneta dopo una malattia.
A Dušanbe si è tenuta la 12ma sessione annuale del Dialogo tra Unione europea e Paesi dell’Asia centrale. Durante il vertice il Tagikistan si è ora accordato per concludere un accordo di partenariato ad ampio raggio con la Ue, inserendosi nei processi in atto in varie modalità anche negli altri Paesi della regione.
Il cotone rimane uno dei principali capitoli dell’export del Paese, ma i guadagni si riducono sempre di più. Il problema nasce dal grande aumento della produzione di cotone in altri Paesi, come gli Stati Uniti e l’India con scorte ai massimi storici. E la Cina rivolgendosi ai Paesi che offrono la materia prima più a buon mercato contribuisce alle tensioni globali sui prezzi.