Nel mirino le proprietà contese nella zona denominata “Giardino delle Vacche”, da tempo al centro di una controversia anche legale. Le forze dell’ordine, senza presentare alcun mandato, hanno sostenuto gli assalitori nel tentativo di sgombero. Il patriarcato in una nota chiede “ai cristiani di tutto il mondo” di difendere e sostenere la battaglia della comunità di Terra Santa.
È quanto ha sottolineato il porporato nella messa di inaugurazione della chiesa di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, nel quartiere di al-Dawasa. Il luogo di culto era stato conquistato e devastato dai jihadisti, poi trasformato in una caserma di polizia dello Stato islamico. La gioia degli oltre 300 cristiani che hanno partecipato alla funzione.
L’influente politico che è stato anche leader dell’opposizione vuole cacciare oltre 60 famiglie pur avendo percepito regolare compenso. Manovrando in tribunale è riuscito a ottenere dai giudici della Corte suprema una sentenza di sfratto e non intende restituire il denaro percepito sinora. L’appello al chief minister del Punjab e al primo ministro pakistano.
Sotto indagine almeno 12 persone, sei delle quali si trovano al momento in carcere. Al centro dell’indagine una cellula con base a Başakşehir e responsabile dell’attacco alla parrocchia francescana di fine gennaio. Allo studio altre operazioni con obiettivo il Parlamento, caserme militari e stazioni di polizia.
Layan Nasir, 23enne originaria di Birzeit, sottoposta al provvedimento di “detenzione amministrativa”. Bendata e ammanettata nella notte da una pattuglia di militari senza mandato di arresto né capi di imputazione a suo carico. Leader luterano di Betlemme: Israele gode di “impunità” e si arroga il “diritto di distruggere la vita di milioni di persone”.
Il Custode di Terra Santa ad AsiaNews: la questione palestinese è un problema irrisolto a lungo rimosso, che va affrontato “con realismo”. Il voto Onu sulla tregua ha un “valore morale”, ma serve il “coraggio” di riconoscersi e legittimarsi. Il centurione romano “esempio di fede matura”. La Colletta “comunione speciale” e risorsa fondamentale oggi, con un pensiero a tutti i cristiani perseguitati nel mondo.
La 45enne Laleh Saati era rientrata dalla Malaysia, dove aveva abbracciato la fede cristiana, dopo una vana attesa sulla richiesta di asilo. Un tribunale l’ha riconosciuta colpevole di aver agito “contro la sicurezza nazionale”. Alla base delle accuse presunti collegamenti con “organizzazioni cristiane sioniste”. Fra le “prove” anche il video del suo battesimo.
Saim era uscito di casa per andare a tagliarsi i capelli, quando una guardia di sicurezza, che aveva notato addosso al ragazzo una collana con la croce, ha iniziato a chiedergli di recitare preghiere islamiche. Il giovane, dopo essersi rifiutato, è stato costretto a ingerire una sostanza nociva.
Dopo mesi trascorsi a Erbil il porporato è tornato nella sede patriarcale nella capitale irachena. L’allontanamento volontario era avvenuto dopo il ritiro del decreto del presidente della Repubblica che riconosceva l'autorità patriarcale. Una controversia legata (anche) alla presenza di milizie e sedicenti leader cristiani che mirano alle proprietà e ai beni della Chiesa. Gioia e soddisfazione dei cristiani iracheni (e di leader musulmani) sui social network.